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Contestazione davanti alla lapide di Vittorini e lo spintone di Granata: le scuse dell’amministrazione comunale

Contestazione davanti alla lapide di Vittorini e lo spintone di Granata: le scuse dell'amministrazione comunale

Il diverbio si è verificato questa mattina davanti alla casa natale di Vittorini in Ortigia

Contestazione questa mattina al momento dell’inaugurazione della targa in onore di Elio Vittorini, restaurata dall’amministrazione comunale.

Una constazione che ha visto l’apice con lo spintone dell’assessore alla Cultura al contestatore.

Dopo tanto clamore per l’accaduto sui social, arrivano le scuse pubbliche dell’amministrazione comunale. si scusa per l’episodio avvenuto stamattina.

“La contestazione – spiega il sindaco Italia – forse nasce da un fraintendimento. Eravamo lì non per rivendicare un importante intervento di recupero, che non c’è stato, ma semplicemente per dare il via al Premio da un luogo simbolico e davanti a una lapide restaurata per l’occasione dopo tanti anni.

Questo – aggiunge – era il nostro intento e questo è ciò che ho provato a spiegare a quel cittadino. Poi la risposta alla
contestazione ha toccato un eccesso che andava evitato e per questo, come primo cittadino, mi assumo la mia responsabilità.

Mi sono subito scusato dell’accaduto con i presenti alla cerimonia, con la persona intemperante – conclude – e lo faccio con tutti i cittadini. Sono sicuro che, come me, anche l’assessore si scuserà».

Le scuse dell’assessore Granata non si sono fatte attendere.

“Per storia politica e personale – afferma – so bene che il mio dovere è di rappresentare l’istituzione e il suo decoro, e dunque mi scuso con tutti, anche con quel cittadino, per il mio comportamento.

Però va anche detto – tiene a precisare – che la prevaricazione con la quale si cercava, in un’occasione di festa, di impedire lo svolgimento della cerimonia e agli altri di vivere quel momento non può passare in secondo piano e
doveva essere interrotta.

Io l’ho fatto, certamente con metodi non adeguati e me ne scuso. Le contestazioni – conclude – verso le istituzioni sono sempre accettabili ma non devono degenerare nella prepotenza”.

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