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Chiusura del Ccr di Targia: pioggia di polemiche su gestore e Comune. Le reazioni

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Da più parti chieste misure alternative per evitare il proliferare di discariche abusive

Chiude da domani 1 aprile il Ccr di Targia dopo quello di Arenaura e scoppia la polemica. Da più parti si teme infatti il proliferare di discariche abusive fuori e dentro Siracusa visto che per il conferimento di determinati rifiuti resteranno solo i Ccr mobili.

Diversi gli interventi, dopo che la notizia veicolata da un semplice e stringato post sui social, ha fatto il giro della città.

“Considerato che il Ccr di contrada Arenaura è chiuso da parecchi mesi – scrivono Donatella Lo Giudice e Salvatore Piccione, coordinatori cittadini di Italia Viva – ai cittadini rimane il problema, enorme, del conferimento della raccolta differenziata ai fini della scontistica sulla Tari.

Appare improbabile – continuano – che i Ccr mobili legati a punti e orari, possano sopperire alla chiusura del secondo Centro di raccolta, visti i volumi dei materiali conferiti presso il Centro di raccolta di Targia.

A questo punto – suggeriscono – sarebbe opportuno potenziare urgentemente i Ccr mobili, aumentandone il numero
e gli addetti; occorrerà implementare pure il servizio di raccolta degli olii esausti e degli ingombranti, ma l’amministrazione non ha fornito alcuna informazione sulla questione.

Questo è il risultato – concludono – di un’amministrazione miope, del tutto incapace di programmare e garantire il funzionamento anche minimo dei servizi e che continua ad arrecare danni ai cittadini, a cui, peraltro, è stata aumentata la Tari”.

Forte la reazione anche dei presidenti di tre circoli di Fdi, Paolo Cavallaro, Samanta Ponzio e Franco Implatini: “Qualsiasi sia la ragione dell’immediata ed improvvisa chiusura – scrivono in una nota – sono evidenti responsabilità da parte di qualcuno o di qualche Ente che non è riuscito a garantirne l’apertura senza soluzione di continuità.

La differenziata a Siracusa – insistono – non funziona e non da ora. Ci sono parti della città che non sono ancora pienamente raggiunte dal servizio, zone che sono afflitte dalla piaga delle discariche abusive.

Vorremmo sapere – chiedono quanti sono gli utenti Tari e quanti, invece, vivono nell’ombra, non censiti, liberi di buttare i rifiuti dove vogliono.

Vorremmo sapere – aggiungono – quali sono i ricavi economici dal riciclo dei rifiuti differenziati, quali azioni abbia individuato l’amministrazione comunale per scovare gli evasori e per recuperare gli arretrati non corrisposti, per eliminare le discariche in città, per ridurre i costi pro capite per i cittadini”.

“La città – tuona Legambiente -viene privata di uno dei servizi più importanti per la fase della raccolta dei rifiuti previsti nel Capitolato Speciale d’Appalto.

A parte i disagi che subiranno i cittadini, che vedranno ridursi drasticamente la possibilità di conferire i rifiuti raccolti in modo differenziato beneficiando degli sconti sulla Tari – viene precisato – va ricordato che i Ccr sono gli unici luoghi in cui è possibile conferire alcune tipologie di rifiuti tra i quali sfalci e ramaglie, rifiuti urbani pericolosi, oli esausti e rifiuti elettronici.

Il Comune e il Gestore del servizio – concludono – si adoperino per trovare immediatamente soluzioni alternative che consentano di sopperire alla chiusura dei centri e per evitare che col sopraggiungere della stagione estiva la situazione si aggravi ulteriormente”.

 

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