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Cgil Cisl e Uil: “Il 2022 sia l’anno della ripartenza”

Cgil Cisl e Uil: "Il 2022 sia l'anno della ripartenza"

Al primo punto c’è ancora l’emergenza sanitaria determinata dal covid

L’emergenza covid  anche per il 2021 al primo punto del bilancio di fine anno di Cgil Cisl e Uil.

“Non possiamo che rivolgere un pensiero speciale a tutti gli operatori sanitari – scrivono i tre segretari, Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti  – Sono loro che, nella parte più delicata dell’emergenza e ancora oggi, sono stati il simbolo di questa battaglia improvvisa.

Nel corso dell’anno siamo intervenuti più volte per segnalare disfunzioni, errori di gestione, anomalie in un sistema sanitario provinciale che, se pur costretto ad affrontare una pandemia, ha mostrato improvvisazioni e pessimo coordinamento per difendere i lavoratori ed i cittadini”.

Subito dopo la riflessione sulla situazione sanitaria il riferimento al Pnrr: “Istituzioni, sindacato e imprese convergano su una serie di priorità, all’interno di una visione unitaria e condivisa di sviluppo, quali ad esempio la digitalizzazione e l’innovazione, in primo luogo della pubblica amministrazione; le politiche attive del lavoro; quelle per il welfare e sul disagio sociale.

E ancora l’ammodernamento e il rilancio del sistema produttivo, dall’industria ai servizi, dal turismo alle attività legate alla cultura; il via alle Zes e lo sviluppo del sistema delle infrastrutture”.

Un confronto che secondi i segretari di Cgil Cisl e Uil riguarda anche la questione industriale:  “Per una piattaforma per la giusta transizione energetica affinché si possa sviluppare un Piano per la trasformazione del modello economico e produttivo e affrontare così in modo coordinato tutte le situazioni di crisi in conseguenza della riconversione verde di tutti i settori.

Un processo per il quale – aggiungono – serviranno misure per creare nuovi posti di lavoro, attivare ammortizzatori sociali universali, avviare percorsi di formazione permanente e di riqualificazione professionale per accrescere le competenze verdi e digitali e ricollocare i lavoratori, salvaguardare loro e i loro salari. Una vertenza che – sottolineano – coinvolge circa 10mila lavoratori fra diretti e dell’indotto”.

Poi il passaggio sul tasso di disoccupazione : “La crisi degli Enti locali (vedi ex Province ma non solo) ha acuito alcuni problemi legati alla stabilità dei lavoratori stessi, motivo per il quale Cgil, Cisl e Uil tornano a far sentire la propria voce in quanto il tasso di disoccupazione è già molto alto e bisogna invertire la rotta nella programmazione economica della provincia e di tutti quegli enti e della Pubblica amministrazione oltre che del mondo della scuola che hanno bisogno di risorse per il rinnovo dei contratti e per le assunzioni”.

Un passaggio sulle infrastrutture: “Con il completamento dei 7 km della Siracusa-Gela con l’apertura dello svincolo di Ispica-Pozzallo si è fatto un passo avanti ma non può certo bastare perché quella è un’opera che attende da decenni il suo totale completamento, così come si attendono passi avanti per la Catania-Ragusa che tocca pure il territorio siracusano”.

Per tutte le questioni aperte il richiamo rivolto dai segretari di Cgil Cisl e Uil ai rappresentanti della deputazione regionale e nazionale: “Possono e devono fare di più”.

 

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