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Caro energia, azzerare la burocrazia per 9 mesi per incoraggiare la produzione da fonti rinnovabili

Caro energia, azzerare la burocrazia per 9 mesi per incoraggiare la produzione da fonti rinnovabili

Lettera del Gruppo Onda avanzata al ministro per la Transizione energetica, Cingolani e all’assessora regionale all’Energia, Baglieri

Caro energia, azzerare la burocrazia per 9 mesi per incoraggiare la produzione da fonti rinnovabiliIl costo dell’energia è fuori controllo con bollette lievitate in modo esponenziale per le famiglie e se il governo nazionale ha già fatto la sua parte, congelando gli oneri, la situazione non è migliorata di molto, anche perché la crisi internazionale determinata dalla guerra tra Russia e Ucraina, ha causato nuovi pericolosi aumenti.

La sfida da vincere, secondo il Gruppo Onda che opera da anni nel settore dell’Energia, è quella dell’emancipazione energetica e per questo ha inviato una lettera aperta al ministro per la Transizione energetica, Roberto Cingolani e all’assessora regionale all’Energia, Daniela Baglieri con una proposta per incoraggiare il ricorso alle fonti rinnovabili.

“La nostra richiesta – spiega il Ceo, Luigi Martines – consiste nell’azzerare per 9 mesi, fino alla fine di quest’anno, la burocrazia legata alle autorizzazioni oggi necessarie per procedere alla realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione autonoma di energia da destinare alle utenze domestiche, ma con confini invalicabili per i centri storici e l’ambiente”.

Dal direttore generale, Luca Puzzo sono state ricordate le ormai famose 30 regole da mettere in atto nel quotidiano per alleggerire le bollette energetiche: “Bisogna scegliere sistemi di illuminazione adeguati alle diverse esigenze, utilizzare in modo oculato gli elettrodomestici e verificare puntualmente i loro consumi”.

E’ stata poi ricordata la possibilità di costituire comunità energetiche grazie alla diffusione  di piccoli sistemi di produzione di energia elettrica finalizzata all’autoconsumo domestico che potrebbero consentire a chi non può installare un impianto sopra il proprio stabile, di poter fruire di quanto prodotto dalla comunità limitrofa.

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