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Bancarotte fraudolente e tentata indebita percezione di finanziamenti pubblici: indagati un sindaco e 10 familiari

Bancarotte fraudolente e tentata indebita percezione di finanziamenti pubblici: indagati un sindaco e 10 familiari

Sequestro di denaro e beni per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro

Associazione a delinquere finalizzata a bancarotte fraudolente e ad accaparrarsi ingenti finanziamenti pubblici: queste le accuse contenute nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Patti nei confronti di dieci persone tra cui il sindaco di Montagnareale.

Da intercettazioni telefoniche, ricostruzioni documentali, integrate da accertamenti bancari e da attività tipiche di polizia giudiziaria, è emerso come a Montagnareale, nel Messinese, risultasse operante una strutturata associazione criminale, capeggiata dal sindaco e composta da 9 membri della sua famiglia (i genitori, la moglie, la suocera, la figlia, le due sorelle, un cognato ed una cugina).

Per il primo cittadino sono stati disposti i domiciliari; i familiari sono destinatari del divieto di esercitare imprese o uffici direttivi di persone giuridiche per la durata di dodici mesi.

E’ anche emerso un fittissimo reticolato societario, composto da sette società, con sede a Montagnareale, Barcellona Pozzo di Gotto e Librizzi ed attive in svariati settori commerciali, dalla costruzione di edifici e strade alla compravendita di beni immobili, sino allo svolgimento di attività ricettiva.

Di queste tre portate alla decozione, fallite e progressivamente svuotate dei rispettivi patrimoni a favore di altre società consorelle, appartenenti al medesimo gruppo.

Ordinato il sequestro diretto, preordinato alla confisca, delle somme presenti sui conti correnti di quattro degli indagati, per l’ammontare complessivo di 2,5 milioni di euro, pari, cioè, all’ingiusto profitto ottenuto dalla commissione dei reati contestati, oltre al sequestro di 3 unità immobiliari, del valore stimato di 1 milione di euro, a Librizzi e Taormina.

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