L’opera rimarrà in scena fino al 28 giugno
La sofferenza in scena con Edipo a Colono per la regia Robert Carsen. Questa sera il debutto al Teatro Greco nell’ambito della 60. Stagione delle rappresentazioni classiche della Fondazione Inda.
Alla fine oltre 4300 persone, ha applaudito Giuseppe Sartori e tutto il cast dell’opera che rimarrà in scena fino al 28 giugno.
“L’Edipo che incontriamo in questo testo non è più l’uomo impulsivo di Tebe: è passato dall’azione alla
contemplazione, dalla superbia all’umiltà.
È un uomo segnato dalla sofferenza, ma anche trasformato da essa – sono le parole di Robert Carsen -. Questo secondo capitolo diviene dunque non solo una continuazione delle vicende di Edipo, ma anche una meditazione sull’accettazione, sulla mortalità e sulla possibilità di redenzione.
È questo un dramma personale che parla dell’età, del lasciare andare. Non si tratta solo del racconto dell’addio di Edipo alla vita, ma di un invito per tutti noi a riflettere su come qualcosa di significativo – persino di buono – possa nascere dalla sofferenza”.
La scena dello spettacolo ripropone la scala già presente nell’Edipo Re ma in questo caso, come spiega Boruzescu, alla scala “dipinta in un verde denso e profondo, si aggiunge la presenza dei cipressi – alberi che portano con sé una forte valenza simbolica, legata alla morte e alla sacralità del lutto.
Come nei celebri quadri di Arnold Böcklin, “L’isola dei morti”, essi evocano uno spazio sospeso, magnetico, immerso in un silenzio arcaico.
È in questo paesaggio metafisico che Edipo, ormai giunto alla fine del suo percorso, potrà finalmente lasciare il corpo e abbandonandosi al mistero”.
Il costume di Edipo, come spiega Luis Carvalho “accompagna il suo cammino verso la trascendenza preparando il pubblico al suo congedo spirituale” mentre i movimenti ideati da Marco Berriel per le Eumenidi racconto da un lato “la sensualità e la femminilità di queste dee, senza dimenticare che, seppur benevole, esse possono rivelarsi anche terribili” e dall’altro con “un linguaggio gestuale tagliente, arido, sintetico trasmettono un sinistro messaggio”.
Le musiche, infine, di Cosmin Nicolae “creano un’atmosfera al contempo sacra e perturbante”.
La nuova traduzione del testo di Sofocle è di Francesco Morosi, la scena di Radu Boruzescu, i costumi di
Luis Carvalho, le musiche di Cosmin Nicolae, i movimenti di Marco Berriel, e le luci dello stesso Carsen e
Giuseppe Di Iorio.
Nel ruolo di Edipo Giuseppe Sartori, mentre Fotinì Peluso è Antigone, Massimo Nicolini Teseo, Paolo Mazzarelli Creonte, Simone Severini Polinice, Clara Bortolotti Ismene, Pasquale Montemurro il Messaggero, Rosario Tedesco il capo coro, Elena Polic Greco la corifea, William Caruso l’abitante di Colono. Andrea Bassoli, Guido Bison, Sebastiano Caruso, Spyros Chamilos, Gabriele Crisafulli, Manuel Fichera, Elvio La Pira, Emilio Lumastro, Roberto Marra, Jacopo Sarotti, Sebastiano Tinè compongono il coro degli abitanti di Colono insieme agli allievi dell’Accademia dell’Inda.
Dopo i due debutti al Teatro Greco di Siracusa, domenica 11 maggio, prende il via la XXIX edizione del Festival Internazionale del Teatro classico dei giovani che vedrà protagonisti fino al 3 giugno, sul palco del Teatro Greco di Palazzolo Acreide, gli studenti e le studentesse di 85 scuole da tutta Italia e da Francia, Grecia e Tunisia.
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