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Amianto nel Polo Petrolchimico: la Corte di Cassazione accoglie il ricorso di un operaio

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Disposto un nuovo giudizio in Corte di Appello di Catania

La Corte di Cassazione accoglie il ricorso avverso l’Inps di un operaio che ha lavorato nel Polo petrolchimico di Siracusa per due diverse aziende.

Nello svolgimento delle sue mansioni lavorative è stato esposto alle fibre e polveri di amianto, ma non era consapevole dei rischi.

Solo dopo essere andato in pensione, l’uomo, a cui nel frattempo era stata diagnosticata una “nodulità polmonare”, assieme ai suoi colleghi, fu informato sull’esposizione alla fibra killer e ha fatto richiesta dei benefici contributivi per esposizione amianto all’Inail che ha riconosciuto l’esposizione, ma ha respinto la domanda, unitamente all’Inps, perché l’esposizione risultava inferiore ai dieci anni previsti dalla legge.

Da qui, i vari ricorsi in tribunale durante i quali il Ctu del lavoratore accerta che fu esposto per un periodo di 14 anni e che quindi avrebbe potuto godere dei benefici amianto.

Nei giudizi, però, sulla base di una Ctu tecnico ambientale che aveva riconosciuto una esposizione inferiore ai 10 anni, il ricorso dell’operaio viene rigettato sia dal Tribunale di Siracusa, che dalla Corte di Appello di Catania, che ne ha dichiarato l’inamissibilità.

La sentenza è stata impugnata dall’Avv. Ezio Bonanni, legale dell’uomo e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ottenendo ragione della Corte di Cassazione.

Nel dispositivo la Cassazione scrive: “la pronuncia non terrebbe conto dei documenti che dimostrano il superamento della soglia di 100 fibre litro per l’intero periodo di lavoro, anche dopo il 31 dicembre 1992”.

Stabilito così il principio che, per poter determinare il termine ultimo di esposizione all’amianto, non si deve tener conto dell’entrata in vigore della L. 257/92, quanto piuttosto della reale condizione lavorativa, e quindi della data delle bonifiche (che in questo caso furono effettuate solo successivamente all’emanazione della legge), dell’impiego operativo, e delle misure di sicurezza.

Da qui è stato disposto un nuovo giudizio in Corte di Appello di Catania.

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