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Tra 20 anni a Siracusa gli anziani saranno il doppio dei bambini

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A dirlo è l’Istat nelle sue previsioni demografiche

Tra 20 anni a Siracusa gli anziani saranno il doppio dei bambini. A dirlo è l‘Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, secondo il quale in provincia di Siracusa si potrebbe scendere da 382mila a 322mila abitanti, mentre nel capoluogo dagli attuali 116mila si passerà  a meno di 100mila.

A rilanciare queste previsioni demografiche è l’Osservatorio Civico: ” I nati saranno poco più di 600 rispetto ai 720 attuali, mentre i morti passeranno da 1263 a più di 1600 l’anno e il tasso di crescita (la differenza tra il tasso di
natalità e il tasso di mortalità) sarà quindi molto negativo: 8,9.

Gli ultra 65enni saranno più di 28mila, il doppio rispetto ai siracusani che avranno meno di 14 anni. La popolazione attiva, cioè quella compresa tra 15 e 64 anni scenderà dagli attuali 73mila a poco più di 52mila.

“L’aumento della sopravvivenza, la bassa natalità e le trasformazioni delle famiglie (che saranno più piccole perché avranno in media solo due componenti), la crescita esponenziale del numero degli anziani – rileva Salvo Sorbello, presidente dell’Osservatorio Civico – comporteranno mutazioni profonde, a cui non si può arrivare impreparati, dal
punto di vista sociale e sanitario (superati i 75 anni cresce infatti la fragilità).

A causa del calo delle nascite e dell’invecchiamento della popolazione – fa notare ancora Sorbello- ci saranno soprattutto persone sole, molte di più di quelle, già tante, che ci sono attualmente e di questo si deve tenere conto quando si progetta il futuro delle nostre comunità, ad esempio per i trasporti e per i servizi pubblici. Le previsioni sono infatti che le coppie con figli saranno soltanto una ogni cinque.

Per questo è indispensabile – conclude Sorbello – che i Comuni e l’Asp si impegnino fin d’ora per mettere in atto misure concrete, come ad esempio le Case della Comunità, che stanno finalmente per aprire e che devono realmente offrire davvero una vasta gamma di servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, integrati e coordinati, che mirano a promuovere il benessere e l’autonomia delle persone fragili: bambini, disabili e anziani non autosufficienti”.

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