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Stazione Elettrica Terna a Palazzolo Acreide, interrogazione di Nicita

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Il Vice Presidente del Gruppo Pd in Senato l’ha indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Ministro della Cultura

Interrogazione del senatore Antonio Nicita rivolta al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Ministro della Cultura per fare piena luce sul progetto di Stazione Elettrica 380/150 kV di Terna a Palazzolo Acreide.

“L’opera – riferisce – è stata presentata come connessione locale ma, per dimensioni e configurazione tecnica, appare come un vero e proprio hub strategico per la raccolta e la distribuzione di energia rinnovabile nel Sud-Est siciliano”.

L’interrogazione evidenzia una serie di incongruenze e criticità: nei vari Piani di sviluppo di Terna (2021, 2023 e 2025) l’opera viene descritta con qualificazioni differenti; la Soprintendenza di Siracusa avrebbe espresso parere negativo per la presenza di vincoli archeologici nell’area di Santo Lio, parte del comprensorio dei siti Unesco di Siracusa e del Val di Noto; il Consiglio comunale di Palazzolo Acreide ha deliberato all’unanimità parere contrario nel luglio 2025, chiedendo la revoca del precedente assenso; non risultano completati studi geologici, viari e di sicurezza.

Nicita sottolinea, nella interrogazione, che, dal 2022, Terna ha già rilasciato Soluzioni Tecniche Minime Generali (STMG) per oltre 4.500 MW di progetti eolici offshore (tra Pozzallo, Scicli e Ragusa), tutti connessi proprio alla Stazione Elettrica di Palazzolo Acreide, “rendendo evidente – spiega – che non si tratta di un’opera locale, ma di un nodo strategico nazionale per le rinnovabili”.

“Occorre trasparenza – dichiara Nicita – perché se è un hub FER strategico, come tutto lascia intendere, essa andrebbe sottoposta a Valutazione di Impatto Ambientale cumulativa e a Valutazione di Incidenza Appropriata, nel rispetto delle direttive europee e della tutela del patrimonio archeologico e paesaggistico”.

Il senatore siracusano ha chiesto inoltre di chiarire la copertura finanziaria dell’opera e di valutare la sospensione delle procedure espropriative in corso fino al completamento delle verifiche archeologiche e ambientali.

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