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Spostamento della farmacia da Epipoli a Scala Greca: “Penalizzazione per oltre 7.000 residenti”

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Il capogruppo della Lista Insieme, Scimonelli e il gruppo consiliare del Pd sollecitano un intervento istituzionale

Scoppia la polemica sulla decisione di spostare la farmacia dal quartiere Epipoli a Scala Greca.

Oggi l’intervento del capogruppo della Lista Insieme, Ivan Scimonelli: “Rischia di penalizzare i cittadini di una periferia che avrebbe diritto a un presidio sanitario essenziale, concentrando invece il servizio in un’area già sufficientemente servita.

I numeri – aggiunge – parlano chiaro: Epipoli conta oltre 7.000 residenti e più di 2.700 famiglie senza una farmacia di prossimità;

Collocare la farmacia a Scala Greca significa relegarla al margine dell’area non servita, invece che al centro, dove il servizio sarebbe realmente necessario.

Lo scorso 23 aprile, durante la seduta della III Commissione consiliare, ho illustrato la situazione alla presenza di Federfarma, dell’Ordine dei Farmacisti e dell’Asp. L’attività consiliare e amministrativa ha poi  subito un rallentamento a seguito del recente rimpasto di Giunta, bloccando per mesi ogni azione concreta.

Adesso – insiste – è necessario passare dalle parole ai fatti, con un intervento istituzionale immediato attraverso laonvocazione urgente di un tavolo tecnico con Commissario, Asp e Ordine dei Farmacisti; sopralluogo ufficiale comunale sugli immobili disponibili a Epipoli; richiesta formale al Commissario di sospendere la determina fino al completamento delle verifiche e delibera consiliare che affermi il principio dell’equa distribuzione territoriale del servizio farmaceutico.

Se la Determina diventa definitiva senza queste verifiche – conclude Scimonelli – Epipoli sarà privata di un servizio essenziale”.

Anche il gruppo consiliare del Partito Democratico interviene e spiega che, già con nota trasmessa in il 26 settembre 2025, subito dopo la determina e previo accesso agli atti, la propria consigliera – in qualità di ex componente della Terza Commissione consiliare – aveva segnalato all’Amministrazione comunale una serie di criticità.

“La determina – riferisce il gruppo – non riportava i passaggi procedurali previsti dall’art. 11 del D.L. n. 1/2012, convertito in L. 27/2012, che impongono l’acquisizione dei pareri da Asp e Ordine dei Farmacisti prima dell’individuazione delle nuove sedi farmaceutiche.

Si sottolineava inoltre che il Consiglio comunale non era stato messo nelle condizioni di esprimersi su un atto di tale rilevanza, di fatto commissariato, e che la Commissione aveva richiesto chiarimenti anche sull’effettiva mancanza di luoghi nella zona originariamente individuata. Nella stessa occasione si chiedeva di ritirare il provvedimento”.

Da qui la richiesta all’Amministrazione e al dirigente di venire in aula quanto prima e che, in quella occasione,
siano auditi Asp, associazioni di categoria e Ordine dei Farmacisti.

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