Alla base della protesta ci sarabbe l’acqua non calda della doccia e la presenza di cimici nella sezione
Rivolta dei detenuti del blocco 20, (detenuti comuni), nella casa circondariale Cavadonna di Siracusa il 28 dicembre scorso.
La notizia è stata resa nota solo oggi dal segretario provibnciale dell’Osapp Polizia Penitenziaria, Giuseppe Argentino.
“Alle 17.00 circa, dopo giorni di protesta pacifica, nei quali si rifiutavano di rientrare nelle loro camere per diverse notti consecutive – riferisce Argentino – a nulla sono valse le richieste della Direzione di porre fine alla protesta, che alla fine ha dato l’ordine di farli rientrare coattivamente.
E’ stato richiamato un contingente di circa 120 agenti di polizia penitenziaria che suddividendosi nei vari piani del blocco, ha eseguito l’ordine.
Mentre i detenuti del primo piano rientravano senza opporre resistenza – prosegue Argentino – quelli del secondo hanno accennato ad una minima resistenza, ma la situazione è degenerata con i detenuti del terzo piano, che alla vista del personale di polizia penitenziaria hanno dato in escandescenza: non solo non sono rientrati in cella ma si sono scagliati contro gli agenti, con minacce e spintoni, occupando la sezione, barricandosi e distruggendo le telecamere di controllo per evitare le video riprese, anche se, qualcuno di essi con qualche telefonino ha effettuato
alcune scene della rivolta in atto, per postarlo su tik tok ed attivando gli idranti contro la polizia penitenziaria.
Un gruppo di detenuti ha accerchiato un sovrintendente, che fortunatamente non ha subito rilevanti danni fisici comunque guaribili in cinque giorni.
Dopo ore di interlocuzione con il Comandante di reparto ad interim, i detenuti sono rientrati nelle loro camere”.
Alla base della protesta ci sarabbe l’acqua non calda della doccia e la presenza di cimici nella sezione. In entrambi i casi la direzione della casa dcircondariale si sarebbe attivata per risolvere le problematiche.
“Come sindacato – conclude Argentino -riteniamo gravissimo tale atto, anche non volendo sminuire le eventuali ragioni della protesta che certamente saranno vagliate dagli uffici competenti, così come saranno passate al
setaccio le responsabilità penali e sanzioni disciplinari di tutti i detenuti che hanno preso parte alla violenta sommossa”.
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