C’è anche chi chiama alla mobilitazione in assenza di modifiche accettabili
Si moltiplicano le voci e i commenti contrari alla bozza di rete ospedaliera.
“Non è accettabile che per garantire il numero dei posti letto minimo necessario affinché il futuro ospedale di Siracusa venga dichiarato DEA (Dipartimento d’Emergenza e Accettazione) di secondo livello si riducano 25 posti letto nella rete ospedaliera nell’intera provincia, la cui riduzione farebbe impoverire in modo irreversibile la qualità del servizio sanitario nella nostra provincia già ai limiti della accettabilità”.
A dirlo è Bruno Marziano, componente della Diregione regionale del Pd.
“A mio parere una soluzione che non tocchi l’attuale dotazione della rete ospedaliera, per altro sostenuta e difesa dalla azienda sanitaria di Siracusa – dichiara – è quella di attribuire al futuro ospedale, per permettere le caratteristiche di DEA di secondo livello, tutti i posti necessari prendendoli dalla dotazione di posti letto attribuiti alla nostra provincia e mai attivati.
La provincia di Siracusa – sostiene Marziano -avrebbe infatti una dotazione notevole, specie in alcuni settori, che le sono stati riconosciuti ma mai attivati”.
Netta contrarietà alla bozza viene espressa dal segretario generale provinciale della Cgil, Roberto Alosi: “Una bozza elaborata nel chiuso degli uffici palermitani, senza trasparenza, senza ascolto, e con modalità che somigliano più a un regolamento di conti politico che a una programmazione sanitaria.
La provincia di Siracusa – prosegue Alosi – paga da anni il prezzo di un sistema sanitario trascurato e sottodimensionato.Ospedali depotenziati, come quelli di Avola-Noto e Lentini, svuotati di reparti e personale e il nuovo ospedale di II livello nel capoluogo ancora fermo ai progetti preliminari, con il rischio concreto che venga sacrificato da logiche politiche interne alla maggioranza.
A fronte di tutto questo, la bozza di rete ospedaliera proposta dall’Assessorato – fa notare il segretario della Cgil – non solo non affronta i problemi, ma li aggrava, comprimendo l’offerta sanitaria, riducendo i presidi nei territori periferici e disegnando una mappa fondata su equilibri politici anziché su analisi epidemiologiche, indicatori sanitari e fabbisogni della popolazione”.
Da qui le richieste di ritiro immediato della bozza della rete ospedaliera e lapertura di un confronto vero, pubblico e partecipato con i territori; la realizzazione dell’ospedale di II livello a Siracusa con un cronoprogramma certo e fondi garantiti; il potenziamento dei presidi di Avola-Noto e Lentini; assunzioni stabili e programmate di medici, infermieri, tecnici, OSS e amministrativi, partendo dalla stabilizzazione dei precari; l’attuazione reale della medicina territoriale, il potenziamento della rete sociosanitaria, con servizi per la salute mentale, la disabilità, la non autosufficienza, e un coordinamento reale tra Asp, Comuni e distretti; l’nternalizzazione dei servizi esternalizzati nomine sanitarie trasparenti e fondate sul merito.
“Il tema della rete ospedaliera non può essere ridotto ad una mera conta dei posti letto. Si lavori e ci si confronti su un progetto complessivo che guardi esclusivamente a un servizio sanitario da garantire all’intero territorio”.
Così Giovanni Migliore, segretario generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa: “Nella nostra provincia – aggiunge Migliore – non appare condivisibile la forte riduzione prevista nell’Area Medica e Chirurgica -Medicina Generale, Chirurgia Generale, Accettazione e Urgenza, Ortopedia, con particolare riguardo ad Ostetricia e Ginecologia.
Per definire al meglio la rete ospedaliera – prosegue – servono ulteriori dati che sostengano l’intero sistema. In questo modo non si risolve peraltro il problema del sovraffollamento delle aree di emergenza dei nosocomi e del sovraccarico per le strutture ospedaliere.
Torniamo a ribadire che qualsiasi ridefinizione della rete ospedaliera – conclude Migliore – non può prescindere da un potenziamento reale della medicina del territorio. Ci sono aree interne da tutelare dove i servizi sono precari e da dove è difficile raggiungere in tempi rapidi l’ospedale più vicino.
“Il piano delude le aspettative, colpisce il diritto alla salute dei cittadini siracusani e penalizza ancora di più un territorio sempre più marginale sul piano politico”. A dirlo è Seby Zappulla, segretario provinciale di Sinistra Italiana.
“Emblematica la vicenda dell’ospedale di Lentini. È innegabile, infatti, che un suo depotenziamento avrà come conseguenza una maggiore fuga verso gli ospedali del catanese ed un aumento sensibile della mobilità passiva già notevolmente elevata per la provincia di Siracusa.
Il quadro che emerge dalla bozza del piano della nuova rete ospedaliera è fortemente penalizzante per una provincia che versa già in una condizione precaria e deficitaria.
Il piano non solo diminuisce i posti letto ma non assume nuove personale, condannando alla marginalità l’offerta sanitaria della provincia di Siracusa.opponiamo, e siamo pronti a mobilitarci con le forze sindacali e col territorio”.
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