In provincia di Siracusa hanno votato oltre 70.000 cittadine e cittadini, pari al 22,5%
“La competizione referendaria promossa dalla Cgil si è conclusa senza il raggiungimento del quorum. L’obiettivo non è stato centrato e non ci sono vittorie da festeggiare ma la battaglia continua”.
Così il segretario generale della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi: “Il segnale che arriva dal Paese e dalla nostra provincia – commenta il segretario – è tutt’altro che irrilevante.
In provincia di Siracusa hanno votato oltre 70.000 cittadine e cittadini, pari al 22,5% del corpo elettorale. Nel solo capoluogo, 93.039 elettori (il 22,47%) si sono recati alle urne. In entrambi i casi, oltre il 90% ha votato SÌ ai quesiti referendari.
A livello nazionale – prosegue – sono stati oltre 15 milioni a esprimere la propria volontà. Numeri che non possiamo né sottovalutare né archiviare: rappresentano un patrimonio democratico e sociale da cui ripartire.
Abbiamo certamente perso sul piano numerico del quorum – tiene a precisare – ma abbiamo vinto nella capacità di rimettere al centro del dibattito pubblico e politico i temi del lavoro, del precariato, della dignità e della libertà dei lavoratori.
Il referendum – insiste – è stato solo l’inizio di un percorso che ha visto la Cgil ritornare tra le persone: nelle piazze, nei mercati, nei luoghi di lavoro e nelle scuole, a fianco di giovani, pensionati, precari, disoccupati, forze associative, democratiche e progressiste, laiche e religiose.
Abbiamo ascoltato una provincia che soffre, che vede i giovani partire, le famiglie faticare, il lavoro diventare sempre più precario e sottopagato. Abbiamo riallacciato legami sociali, costruito alleanze, rimesso in moto una discussione collettiva. E questo non si cancella.
La verità – analizza Alosi – è che siamo di fronte a una crisi democratica profonda, che non può essere ignorata. L’astensione, già altissima nelle elezioni europee, è cresciuta anche per effetto di un irresponsabile invito a disertare le urne, proveniente da forze che evidentemente temono il giudizio popolare.
Ma il lavoro e la democrazia sono oggi lo stesso problema, e non ci rassegniamo all’idea che i diritti siano diventati un lusso o una concessione. Per questo la battaglia continua. L’impianto legislativo sul lavoro va cambiato. I diritti vanno riaffermati. E va ricostruita una cultura della politica, del lavoro e della cittadinanza che unisca, non divida.
La Cgil di Siracusa – conclude Alosi – intende fare la sua parte, con ancora più determinazione. per costruire una nuova stagione di unità, alleanza sociale e politica, partecipazione”.
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