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dup e bilancio di previsione

Prima commissione al voto sulla proposta 69, il presidente Cavarra: “indignazione a orologeria”

commissione

“La proposta è stata inviata il 4 dicembre 2025 a tutti i Consiglieri Comunali, in tempo per essere letta, capita ed emendata”

Alta tensione oggi nella seduta della Prima Commissione Consiliare. “Mi sono ritrovato – riferisce il presidente Luigi Cavarra – al centro di un attacco gratuito da parte di due consiglieri di minoranza, accusato di arroganza, irregolarità e forzature. Il tutto per aver fatto ciò che un presidente, per definizione, deve fare: mettere ai voti una proposta”.

Ecco la ricostruzione di Cavarra: “La proposta in questione che arriva in Commissione è la n. 69, che unisce in un unico documento l’aggiornamento del DUP 2026/2028 e il Bilancio di Previsione.

I consiglieri contestano che le proposte andavano mandate dall’amministrazione separatamente, ma in altre città — Bologna, tanto per citarne una — le hanno trattate unite.

Incardino il punto, e chiedo ai consiglieri se vogliono intervenire, ma nessuno prende parola.

A quel punto, seguendo ciò che prevede la regolamentazione – prosegue – avvio la fase di voto. Ed ecco la magia dell’orologeria politica: proprio mentre si sta per votare, alcuni consiglieri chiedono che la proposta avrebbe dovuto essere sdoppiata. Richiedono dunque il rinvio.

Per evitare che qualcuno sospetti anche solo una sfumatura d’ombra – rifesrisce ancora Cavarra – chiamo in diretta e viva voce il Segretario Generale Danila Costa. La risposta è chiara: la proposta può essere presentata anche unica. Nessuna violazione, nessuna forzatura, nessuna irregolarità come gravemente affermato.

Si passa allora alla votazione sulla richiesta di rinvio chiesta da parte della minoranza e la maggioranza dei consiglieri presenti decide di proseguire”.

Cavarra aggiunge poi un altro elemento alla ricostruzione dell’accaduto: “La proposta è stata inviata il 4 dicembre 2025 a tutti i Consiglieri Comunali dall’ufficio Consiglio, non una scadenza a sorpresa. Quindi con tempi abbondanti per leggerla, studiarla, capirla, emendarla.

Nessuno lo ha fatto e – sottolinea – il problema esplode solo quando metto ai voti la proposta.

Rimando le accuse ai mittenti con gentilezza. Ma si sa – conclude Cavarra – quando non si hanno argomenti, resta sempre l’indignazione prêt-à-porter”.

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