Sollecitato un un confronto con le associazioni di categoria
Rilevate differenze al rialzo fino al 50% nei prezzi di beni alimntari venduti in Ortigia rispetto al resto di Siracusa.
A segnalarlo è il Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente grazie al contributo di alcuni dei propri aderenti nella rilevazione effettuata tra il 1° e il 9 agosto.
Ai partecipanti è stato chiesto di indicare i prezzi pagati, nei propri punti di acquisto abituali, sia in Ortigia sia in altre zone della città, per un paniere di prodotti, senza ricercare né il prezzo minimo né quello massimo.
“Il divario più marcato – si legge nella nota del Comitato – riguarda l’acqua da 1,5 L (+50%), seguita da pasta alla norma (+42,9%) e pasta secca (+34,2%).
Pane e caffè sono le uniche voci con prezzo medio identico tra Ortigia e il resto di Siracusa.
La rilevazione mostra che, per l’acquisto dei beni oggetto dell’analisi, chi vive in Ortigia sopporta un costo medio più elevato rispetto agli altri quartieri.
Segnalate, inoltre, variazioni improvvise del prezzo, nello stesso esercizio, a distanza di un giorno.
Queste oscillazioni immotivate dei prezzi, in svariati casi – evidenzia il Comitato – genera nel consumatore incertezza e sfiducia, penalizzando la qualità della vita e l’immagine della città”.
Da qui la richiesta di un “confronto stabile e costruttivo con le associazioni di categoria, per definire insieme criteri e pratiche di prezzo equi nelle aree a maggiore pressione turistica, al fine di tutelare sia i residenti sia i turisti sia gli operatori affidabili”.
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