Promosso dall’Associazione Fondazione Eureka 734 di Siracusa in collaborazione con Ordine dei giornalisti e Assostampa Siracusa
Rendere omaggio alla memoria di un giornalista che con la sua attività poliedrica può certamente essere annoverato tra i protagonisti, a partire dagli anni ottanta e novanta, di un nuovo modo di declinare il racconto della cronaca quotidiana, e al tempo stesso offrire un momento di riflessione sui nuovi sentieri che oggi l’informazione apre anche alle luce delle nuove sfide che pone l’intelligenza artificiale.
È lungo queste due direttrici che si snoderà la prima edizione del Premio Giornalistico Dino Cartia promosso dall’Associazione Fondazione Eureka 734 di Siracusa in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e l’Associazione Siciliana della Stampa – Sezione di Siracusa e con il patrocinio del Comune di Siracusa, del Libero Consorzio di Siracusa, di Ance Siracusa e di Cna Siracusa.
La cerimonia conclusiva è in programma venerdì 5 dicembre (giorno di nascita di Dino Cartia) alle 17:00 all’Urban Center di Siracusa.
Il Premio verrà assegnato a un giornalista siciliano under 35 neo iscritto all’Ordine. Nella stessa serata, che sarà aperta da una tavola rotonda sul tema “Intelligenza artificiale tra rischi e opportunità”, verranno anche consegnati alcuni riconoscimenti speciali a giornalisti siracusani distintisi in vari ambiti.
L’appuntamento finale sarà preceduto, giovedì 4 dicembre alle 11:00 all’Istituto Tecnico Industriale Enrico Fermi, da un incontro riservato agli studenti durante il quale i riflettori saranno ancora puntati sull’intelligenza artificiale.
“Non vogliamo limitarci a ricordare un giornalista che ha lasciato una traccia ben precisa e ancora evidente a tredici anni dalla sua scomparsa – ha commentato il presidente dell’Associazione Fondazione Eureka 734 Enrico Caruso -: vogliamo piuttosto partire da ciò che ha rappresentato Dino Cartia, dal suo modo di raccontare la quotidianità ‘in presa diretta’ rendendo protagonista il telespettatore, per andare a capire che percorsi sta aprendo, in frangenti così complessi e delicati, la buona informazione il ruolo della quale rimane primario e insostituibile in una società democratica”.
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