Il gol azzurro realizzato nel primo tempo da Mattia Puzone
Il Siracusa perde con il Livorno (2-1) ma con onore, non riuscendo a conquistare lo scudetto italiano di categoria.
Gara maschia sin dall’inizio e ritmo elevato con le due squadre impegnate da un lato a cercare l’azione in attacco e dall’altra a non farsi sorprendere.
Al 17 il Livorno con un tiro da lontano impegna Iovino che si fa trovare pronto e attento e parara a terra.
In precedenza bella azione del Siracusa che arriva al tiro con Maggio in area, ma il portiere toscano para.
Cooling break quanto mai necessario, visto che oggi a Terano la temperatura è particolarmente elevata.
Alla ripresa del gioco, al 26′ il Livorno passa in vantaggio con Regoli.
Gli azzurri non si abbattono e continuano a macinare gioco e al 36′ pareggia con Puzone.
Si arriva con un possesso pallla maggiore per il Siracusa fino a fine primo tempo. Cinque i minuti di recupero designati dall’arbitro Dasso di Genova.
Poi tutti negli spogliatoi per la pausa di metà gara.
Al 1′ del secondo tempo pericoloso contropiede del Siracusa che si conclude con un colpo di testa senza pretese di Maggio che raccoglie una punizione battuta sulla trequarti.
Il Siracusa aggredisce alto gli uomini del Livorno, inducendoli in alcuni casi all’errore.
Il copione non cambia man mano che i minuti passano: entrambe le squadre non sono disposte a mollare.
Al 21′ il Livorno si fa pericoloso con Ndoye subentrato nel secondo tempo: il suo tiro viene parato.
Dopo l’ingresso di Convitto, entra in campo anche Sarao al posto di Maggio.
Al 25′ azione prolungata del Siracusa nell’area del Livorno con più tentativi di tiro e conclusa con un tentativo sbagliato di Longo che va fuori.
Al 29′ l’errore fatale di Palermoe il gol di Pellini che porta in vantaggio i toscani.
Al 32′ nuova azione del Livorno, ma Iovino para senza difficoltà.
Al 34′ un bel cross di Convitto in area non viene sfruttato al meglio.
Sono stati 6 i minuti di recupero assegnati dall’arbitro e il Siracusa a testa bassa non si è mai arreso
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