Si reitera l’appuntamento con la campagna di sensibilizzazione contro il femminicidio e la violenza di genere
Anche quest’anno la Fondazione Inda ospita anche quest’anno Posto Occupato, la campagna di sensibilizzazione
contro il femminicidio e la violenza sulle donne.
Venerdì 13 giugno, nel giorno del debutto della commedia Lisistrata di Aristofane diretta da Serena Sinigaglia con Lella Costa protagonista, un posto al Teatro Greco di Siracusa sarà occupato dal manifesto divenuto simbolo della campagna virale e gratuita lanciata nel 2013 da Maria Andaloro con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della violenza di genere.
Lo scorso anno, l’Inda, accogliendo la richiesta della Fondazione “Una Nessuna Centomila” e del Centro antiviolenza Ipazia, aveva lasciato un posto vuoto a teatro nel giorno del debutto del Miles Gloriosus di Plauto.
“Le cronache quotidiane – sono le parole di Francesco Italia, presidente della Fondazione – ci raccontano purtroppo in maniera costante casi di femminicidio ed episodi di violenza. E’ un fenomeno contro il quale serve lo sforzo di tutti ed è per questo che abbiamo deciso di accogliere l’invito degli organizzatori a lasciare vuoto un posto a teatro, nel giorno della prima della commedia, per lanciare dalla nostra città e dal nostro teatro un messaggio forte di sensibilizzazione e ribadire che è solo attraverso una rivoluzione culturale che si può sconfiggere questo fenomeno”.
“La Lisistrata di Aristofane nella messa in scena diretta da Serena Sinigaglia, con protagonista la splendida Lella Costa, è senza dubbio l’opera perfetta per rilanciare temi universali quali il dramma della guerra e della violenza in ogni sua forma – ha dichiarato Daniela La Runa, presidente del Centro Antiviolenza Ipazia -. Siamo davvero onorate come volontarie del Cav. Ipazia, anche quest’anno attraverso l’Inda e la Fondazione UNC, di tornare a puntare l’attenzione sull’importanza della prevenzione, il contrasto della violenza maschile sulle donne e sui temi
della parità di genere che in questo lavoro, antico e moderno al tempo stesso, emergono prepotentemente”.
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