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“Pd contro Pd: separati in casa e fuori”: l’analisi di Salvo Baio

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Da un lato la maggioranza dell’area Schlein e dall’altro la minoranza che  fa riferimento a Tiziano Spada

“Testardamente divisi, Pd contro Pd.  Da un lato  la pluri variegata area Schlein, diventata una sorta di “laboratorio degli alchimisti”, dove  si discute  l’assetto dirigenziale del partito, rinviando però le decisioni di settimana in settimana.

Di cosa discutono in questi giorni?  Del nome della probabile  nuova segretaria cittadina (Matilde Di Giovanni) del nome di chi (Riccardo Gionfriddo) dovrebbe sostituire l’attuale presidente del partito (Renata Giunta) delle “compensazioni” che queste “misure di inquadramento” (si chiamavano così nel vecchio Partito comunista) comportano.  Nel laboratorio si bisbiglia  anche  la composizione delle liste per le Regionali, ma riservatamente, quasi un tete-a-tete.

Dall’altro lato c’è il Pd di minoranza che  fa riferimento a Tiziano Spada, saldamente schierato con l’area riformista. Per gli alchimisti,  Spada è  una specie di corpo estraneo,  un “clandestino”  che non da’ conto ai vertici del  Pd “ufficiale” ma anche un ostacolo da eliminare sulla via per l’Ars per chi vuole prendere il suo posto.  – Una pia illusione, che non tiene conto della furbizia politica  di Spada, che in questi anni si è rafforzato elettoralmente, specie dopo l’elezione a sindaco di Solarino.

In una recente intervista, Spada ha dichiarato di non riconoscere la legittimità del congresso provinciale – e degli organismi eletti, a partire dal segretario –  e di essere in attesa che la commissione nazionale di garanzia si pronunci sul suo ricorso, dopodiché, dice,  si comporterà in conformità alla decisione che sarà presa.

Nel frattempo ha dato una prova di forza, organizzando un convegno molto partecipato con il Gotha dell’area riformista siciliana e nazionale presente. Il messaggio che ha mandato all’area Schlein è  forte e chiaro: volete farmi fuori alle Regionali? Sappiate che dovete vedervela, oltre che con me, con tutti i dirigenti e i parlamentari del partito che sono venuti qui per sostenermi.

Alle iniziative del Pd di maggioranza non partecipa il Pd di minoranza e viceversa. Separati in casa e fuori.  Ognuno si riunisce per conto proprio col risultato di disorientare le iscritte, gli iscritti e soprattutto gli elettori.  Possibile che non ci sia nessun dirigente in grado di mettere intorno a un tavolo i rappresentanti della maggioranza e della minoranza per stabilire le regole d’ingaggio per una civile convivenza? “

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