Sono decine e decine gli alberi morti da viale Tica a via Cannizzo, da via Italia a viale Santa Panagia
Decine di palme adulte sono morte e altre stanno morendo a Siracusa a causa del proliferare del punteruolo rosso.
Carlo Gradenigo, presidente di Lealtà e Condivisione, torna a lanciare l’allarme.
“Abbiamo documentano le fasi di sviluppo dell’epidemia in questi mesi – riferisce – e chiesto ripetutamente all’Amministrazione di intervenire con abbattimenti/distruzione delle piante morte e trattamento delle palme sane per evitare il proliferare di un insetto capace di deporre anche 300 uova ad esemplare e compiere fino ad una generazione al mese.
Ma in risposta ad una interrogazione dei Consiglieri Comunali del Pd ai quali va il nostro ringraziamento per aver acceso una luce sull’argomento – prosegue Gradenigo – lo scorso 29 agosto gli uffici hanno di fatto ammesso di non aver eseguito alcun intervento negli ultimi 10 mesi del 2025 (nonostante le segnalazioni partite a marzo) ma che si sarebbero impegnati a mettere in campo le azioni necessarie al contenimento del patogeno.
Sono passati altri 2 mesi – accusa – altre decine di palme sono morte nel frattempo e i fusti colmi di larve e punteruoli sono ancora li, in ogni parco e area verde della città.
Eppure – fa notare il presidente di L&C – una palma adulta oltre al tempo, al valore estetico e ambientale, ha un valore economico che può abbondantemente superare i 3.000 euro ad esemplare.
Basta moltiplicare tale valore per le decine di palme morte da viale Tica a via Cannizzo, da via Italia a viale Santa Panagia (dove ne sono presenti ben 72 tra vive e morte dentro lo spartitraffico che corre davanti al Tribunale) – conclude Gradenigo – per configurare un danno erariale da centinaia di migliaia di euro, del quale il Comune di Siracusa si è già reso in gran parte responsabile”.
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