Da questo dipende il via libera all’ultima tranche di finanziamento di circa 124 milioni da parte del Ministero della Salute
Tarda ad arrivare dalla Regione l’esito delle prescrizioni sul rispetto del Decreto Balduzzi riguardo il nuovo ospedale di Siracusa. A tornare sull’argomento la riflessione di Salvo Baio.
“Esattamente un mese fa, Siracusapost dava notizia di un’interrogazione urgente del deputato regionale Ismaele La Vardera di Controcorrente sul nuovo ospedale di Siracusa.
Con l’interrogazione, La Vardera chiedeva al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e agli assessori alla Salute e alle Infrastrutture di fare il punto sull’iter dell’ultima tranche di finanziamento di circa 124 milioni la cui erogazione da parte del ministero della Salute è subordinata all’esito positivo di alcune prescrizioni a carico della Regione riguardanti il rispetto del decreto Balduzzi.
Si tratta, in particolare, dei due requisiti imprescindibili in esso previsti (esistenza di un bacino di popolazione di almeno 600mila abitanti e dotazione di alcune discipline sanitarie complesse) senza i quali il nuovo ospedale non potrà essere classificato come Dea (dipartimento d’ emergenza e accettazione) di secondo livello e pertanto non potrà (non potrebbe) ricevere il suddetto finanziamento.
Come abbiamo detto tante altre volte, il nuovo ospedale ad oggi non possiede né l’uno né l’altro requisito per cui rischia, per insufficienza di risorse finanziarie, di allungare l’elenco delle opere incompiute.
Infatti, come è scritto nel decreto numero 121 del 25 febbraio 2022 dell’allora assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, Siracusa fa parte del bacino di popolazione di Catania-Siracusa-Ragusa che conta un milione e 824mila abitanti e dispone di tre ospedali di secondo livello, tutti ubicati a Catania.
Perché Siracusa possa disporre di un proprio Dea di secondo livello, occorre, secondo il decreto dell’ex assessore Razza, che l’ospedale Garibaldi di Catania decentri a Siracusa alcuni reparti sanitari complessi e venga declassato ad ospedale di primo livello in modo che il bacino di Siracusa e Ragusa possa mettere insieme la necessaria popolazione di (almeno) seicentomila abitanti per ottenere l’agognato secondo livello. Alzi la mano chi ritiene che tale strada sia percorribile.
Non possiamo escludere che il governo siciliano trovi il modo di ottenere comunque la tranche di finanziamento mancante, cosa che ovviamente ci auguriamo, ma allo stato attuale se c’è un cosa certa è che il nuovo nosocomio non ha i requisiti per ottenere il secondo livello.
In questo quadro, l’interrogazione del deputato La Vardera è destinata a restare senza risposta. Quanto ai parlamentari della provincia di Siracusa, sembra che abbiano perso la parola”.
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