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Nuove rivelazioni dalla nave trovata nel 2019 nei fondali di Ognina

Nuove rivelazioni dalla nave trovata nel 2019 nei fondali di Ognina

Recuperati un secondo vaso monoansato acromo con funzione di bollitore e una olla acroma biansata con coperchio

Nuove scoperte dal relitto di epoca tardo antica scoperto nel 2019 sui fondali di Marina di Ognina, nel Siracusano.

Con il coordinamento della Soprintendenza del Mare, una missione scientifica di studio denominata “Relitto delle Olle” (dalla tipologia di alcune ceramiche trovate a bordo) ha consentito agli studiosi di individuare l’orientamento dell’imbarcazione e del suo carico ipotizzando, di conseguenza, le sue dimensioni di massima.

Attraverso una documentazione tridimensionale della nave e una successiva prima fase di pulizia stratigrafica dei sedimenti, è stato possibile mettere in luce una grande quantità di materiale e di informazioni.

Con ogni probabilità, si tratta di una nave oneraria di medie dimensioni la cui lunghezza doveva aggirarsi tra i 15 e i 18 metri, per una larghezza compresa tra i 5 e i 6.

Nuove rivelazioni dalla nave trovata nel 2019 nei fondali di OgninaNel corso delle ultime immersioni, inoltre, sono stati recuperati un secondo vaso monoansato acromo con funzione di bollitore e una olla acroma biansata con coperchio.

I prossimi obiettivi della ricerca saranno indirizzati verso una completa delimitazione del carico, al fine di stimare in maniera più precisa le dimensioni originarie dell’imbarcazione. Le pochissime tracce lignee individuate fino a questo momento lasciano ipotizzare che al di sotto del carico possa essersi conservata parte della struttura dello scafo.

Il coordinamento e la direzione scientifica delle immersioni sono state curate dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana; i subacquei del Capo Murro diving center di Siracusa hanno assicurato l’assistenza e i mezzi nautici con il supporto dei sommozzatori altofondalisti dell’organizzazione Global uderwater explorers (Gue).

La documentazione fotogrammetrica è stata realizzata da Luca Palezza e Eduardo Salaj. Linda Pasolli ha assicurato il suo contributo alle osservazioni biologiche, mentre Cristiano Rosa ha realizzato anche la progettazione e realizzazione delle attrezzature operative. Le operazioni subacquee, organizzate e coordinate da Fabio Portella, sono state supervisionate da Ninny Di Grazia.

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