La Cedu condanna l’Italia per aver violato il diritto alla vita del militare siracusano ed impone un risarcimento di 42mila euro per danno morale alla famiglia
L’Italia condannata dalla Corte europea dei diritti umani per aver violato il diritto alla vita del militare siracusano Tony Drago, ritenendo che “le autorità preposte non abbiano condotto un’indagine efficace sulle circostanze della sua morte”, e ha stabilito che lo Stato italiano dovrà versare alla madre del militare 42mila euro a titolo di risarcimento del danno morale.
I fatti risalgono al mattino del 6 luglio 2014, quando nella caserma militare Camillo Sabatini di Roma alle 6.30 del mattino, un sergente, durante il suo giro di ronda, scopre il corpo del caporale siracusano nel cortile antistante l’edificio che ospita gli alloggi.
L’inchiesta attribuirà la morte a un suicidio, ma la madre del caporale, che non ha mai creduto a questa tesi, fa riaprire l’indagine più volte, e infine fa ricorso alla Cedu sostenendo tra l’altro che le autorità non avevano fornito una spiegazione adeguata sulla morte del figlio.
Nella sentenza i giudici indicano che ci sono state “carenze che hanno compromesso l’accertamento dei fatti lasciando senza risposta questioni importanti, che è mancata adozione di misure ragionevoli e sufficienti per garantire la conservazione delle prove rilevanti”.
«E’ solo un primo riconoscimento. Abbiamo da sempre detto che mio figlio non si è suicidato». Così Rosaria Intranuovo, mamma di Tony Drago, 25 anni.
“A distanza di undici anni – continua la madre del caporale – ho capito tante cose, in quella caserma allora, (e anche adesso), non c’era un buon clima. Ancora adesso alle reclute usano il nome di mio figlio con i nuovi arrivati per fargli capire che lui era un debole e per questo si è suicidato. Le indagini non sono state fatte a dovere».
Il gip ha archiviato il procedimento nel 2019 dopo che un incidente probatorio ha dimostrato che verosimilmente Tony è stato ucciso. Secondo la perizia il caporale fu vittima di una aggressione. Costretto a fare le flessioni con le dita poi colpito alle costole ed infine colpito con un colpo alla testa risultato fatale.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI

















