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la cerimonia

Intitolazione della Sala riunioni della Questura alla Guardia di Pubblica Sicurezza Biagio Sicuso VIDEO

Fu ucciso e gettato nella foiba di Basovizza, durante i 40 giorni di invasione a Trieste da parte delle truppe di Tito

Cerimonia di intitolazione della Sala riunioni della Questura di Siracusa alla Guardia di Pubblica Sicurezza Biagio Sicuso.

Erano presenti il Prefetto, Giovanni Signer, il sindaco Francesco Italia e i familiari di Sicuso.

Prima della scopertura della targa di intitolazione al piano terra della Questura, in un breve incontro è stata ricordata la breve ma intensa carriera di Biagio Sicuso: siracusano, nato in Ortigia, è arruolato nella Polizia, va a prestare servizio a Trieste e si trova lì proprio nel periodo dei 40 giorni di occupazione della città da parte delle truppe di Tito che invadono il territorio per appropriarsi di Trieste.

Biagio Sicuso ha solo 31 anni e il 5 maggio del 1945, nel pieno degli scontri, viene prima catturato e chiuso nella caserma di San Giovanni e poi deportato e gettato, insieme ad altri italiani, nella foiba di Basovizza.

Per ricordarlo e rendere omaggio al suo sacrificio in nome di un ideale, la decisione di intitolargli la Sala riunioni: a suo nipote Sebastiano (QUI L’INTERVISTA), in rappresentanza dei familiari, è stata donata la pergamena che riporta la motivazione a firma del capo della Polizia, Pisani:

“Si schierava con coraggio a difesa della comunità contro le forze occupatrici di Tito. 5 maggio 1945 – 7 luglio 2025”.

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