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tribunale di Catania

Inchiesta “Vasi comunicanti”, archiviazione per tutti: “Non c’erano accordi corruttivi”

asmundo

Risultata infondata l’ipotesi di un sistema corruttivo tra i 4 cardiologi e le aziende coinvolte

Ordinanza di archiviazione del Gip del tribunale di Catania Giuseppina Montuori nell’ambito dell’inchiesta “Vasi comunicanti” che aveva coinvolto i primari di cardiologia Corrado Tamburino (Policlinico di Catania), Antonino Nicosia (Giovanni Paolo II di Ragusa), Antonio Micari (Policlinico G. Martino di Messina) e Marco Contarini (Umberto I di Siracusa).

Il giudice ha stabilito che non sussistono elementi per sostenere le ipotesi di accordi corruttivi o di comportamenti illeciti.

L’inchiesta aveva ipotizzato l’esistenza di un sistema corruttivo che avrebbe coinvolto cardiologi di rilievo internazionale e alcuni imprenditori, rappresentanti di aziende di distribuzione di dispositivi medici.

Coinvolti a vario titolo, colpiti da misure cautelari e anche loro prosciolti con l’archiviazione, anche Caterina Maugeri, Pietro Sola, Giancarlo Girlando, Francesco Dottorini, Rosa Vitale.

Le indagini suppletive condotte dal Pubblico Ministero Fabio Regolo hanno permesso di chiarire ogni aspetto e di giungere alla conclusione che non vi erano elementi per sostenere tali accuse e che le procedure relative ai presunti reati, come la rinegoziazione dei prezzi, sono state svolte nel rispetto della normativa vigente (in particolare l’articolo 17 del D.L. 98/2011) e con atti formali alla presenza di legali e rappresentanti istituzionali.

L’ordinanza del Gip ha smontato ogni castello accusatorio: ”Già dopo pochi giorni dall’emissione della ordinanza applicativa delle misure cautelari le stesse erano state revocate per il venir meno delle esigenze cautelari, in considerazione dell’ampia collaborazione mostrata da tutti gli indagati a chiarire i fatti e le proprie rispettive posizioni, rendendo interrogatori e fornendo documentazione a sostegno delle proprie dichiarazioni; che tali elementi forniti dagli indagati si sono rivelati fondati e conducenti tanto da comportare una rilettura degli atti, delle dichiarazioni dei dottori Ignazio Del Campo e Laura Terranova e del contenuto delle conversazioni intercettate e da indurre il Pm a chiedere l’ archiviazione del procedimento”.

Secondo quanto riportato nell’ordinanza, non è stato quindi possibile individuare alcuna prova che dimostrasse l’esistenza di accordi corruttivi tra medici e aziende coinvolte.

La stessa ipotesi di un sistema organizzato volto a favorire alcuni fornitori o a indirizzare risorse attraverso le sponsorizzazioni di eventi formativi in modo illecito si è rivelata infondata.

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