L’associazione auspica che si faccia chiarezza sulle cause e sui responsabili
“Si verifiche il ripsetto delle 45 prescrizioni che, in seno all’autorizzazione rilasciata il 9 ottobre 2020 (D.D.S. n. 1092), il Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti aveva imposto alla Ecomac quali condizioni per il regolare esercizio dell’impianto di trattamento rifiuti”.
A chiederlo è Fabio Morreale, presidente di Natura Sicula.
“Sul rispetto delle norme – afferma Morreale -avrebbe dovuto vigilare il Libero Consorzio di Siracusa. Tra i rifiuti che la Ecomac stoccava figurano carta, plastiche, ma anche rifiuti pericolosi come toner, elettroliti di batterie e accumulatori apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi, tubi fluorescenti e altri componenti contenenti mercurio.
Tutti materiali – tiene ad evidenziare il presidente di Ntura Sicula – altamente infiammabili, che imponevano l’attuazione di una serie di accorgimenti volti a scongiurare il pericolo incendio.
Ci auguriamo – conclude – che il lavoro della Procura faccia chiarezza sul rispetto delle prescrizioni, ma
anche sulle cause, sui controlli, e sui responsabili di questo evento”
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