Con la riemersione completata, il GO53 entra ora in una fase di ripristino strutturale e funzionale
Operazione senza precedenti al porto di Augusta dove è stato fatto riemergere, dal Cantiere Nvale Noè, il GO53, un bacino galleggiante di 6.000 tonnellate, lungo 152 metri e largo 30, precedentemente affondato e acquisito tramite procedura pubblica dalla Marina Militare
Quando è stato preso in consegna, il GO53 si trovava in uno stato fortemente compromesso: compartimenti danneggiati, falle diffuse, volumi interni instabili e strutture degradate.
La riemersione ha comportato una corsa contro il tempo per evitare nuovi cedimenti, stabilizzare la galleggiabilità e mantenere la struttura in superficie durante l’intera operazione.
I sommozzatori della società Worksub, insieme ai colleghi della Social Work, hanno lavorato in ambienti estremamente pericolosi e difficili da raggiungere
. Le verifiche strutturali curate dallo Studio di Ingegneria Nattero hanno consentito di definire i limiti operativi entro cui era possibile procedere, mentre il pontone Ardito ha eseguito il piano degli ormeggi necessario al trasferimento.
I servizi tecnonautici del porto – rimorchiatori, ormeggiatori e piloti – hanno gestito il movimento del bacino con precisione, garantendo condizioni di massima sicurezza nello specchio acqueo in concessione al cantiere.
Il momento più delicato è stato il sollevamento, coordinato dall’ingegnere Emanuele Noè Illuminato, che ha gestito la sinergia tra sommozzatori, ingegneri e operatori del cantiere.
L’operazione è stata possibile anche grazie alla piena cooperazione del Comando di Marisicilia, Arsenale Militare di Augusta, Capitaneria di Porto, Maristanav e Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale.
“Riportare a galla il GO53 è stato un intervento impegnativo e unico”: dichiara Maurizio Illuminato, Ceo del Cantiere Navale Noè.
Con la riemersione completata, il GO53 entra ora in una fase di ripristino strutturale e funzionale, durante la quale verranno affrontati i danni più gravi e avviati i collaudi e le certificazioni già pianificati. È un passaggio essenziale per riportare il bacino a piena operatività.
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