Il consigliere Angelo Greco ne ha per tutti e invita al confronto nelle sedi opportune per non danneggiare l’immagine del partito
“Appello a tutte le dirigenti e a tutti i dirigenti del Partito Democratico di Siracusa affinché si abbassino i toni e si torni a un confronto costruttivo, leale e rispettoso all’interno delle sedi opportune”. A lanciarlo è il consigliere comunale del Pd, Angelo Greco.
Greco riparte da alcuni punti fermi: il ricorso presentato è stato accolto dalla CRC. “Da ciò – commenta – si evincono evidenti profili di illegittimità, per quanto in buona fede, che non possono essere ignorati né minimizzati.
La legittimità delle regole è la base su cui si fonda ogni convivenza democratica, tanto più in un partito come il nostro che si richiama a valori di trasparenza e partecipazione.
Appare quantomeno curiosa – prosegue – la tempistica con cui proprio all’indomani dell’elezione del Sindaco Giuseppe Stefio a consigliere provinciale, alcuni abbiano deciso di porre problemi nella stessa maggioranza che aveva contribuito ad eleggere il segretario provinciale. Questa dinamica, che sullo sfondo ha le elezioni regionali e comunali future, appare incomprensibile all’esterno e mina la credibilità del nostro operato.
Nel circolo di Siracusa – aggiunge – alla luce della parità nel voto tra i due contendenti, è più che mai necessario lavorare a una soluzione unitaria, che tenga insieme tutte le anime del partito”
Poi l‘invito rivolto ai Giovani Democratici: “Non fatevi strumentalizzare da logiche di questa o quella corrente o da figure che si ergono a sentinelle di una fazione piuttosto che di un’altra. Il vostro ruolo è fondamentale: siate baluardo di partecipazione e costruzione, portate idee e visione, siate protagonisti del presente e non solo del futuro del nostro partito”.
“La chiave di lettura generazionale – tiene a precisare Greco – non è corretta a mio modesto avviso. Infatti, la vera
innovazione che l’agire politico deve avere è sui comportamenti e modalità, cioè sulla correttezza, lealtà, coerenza e trasparenza. Se non vi sono queste caratteristiche siamo costretti a parlare di metodi antichi che nulla hanno a che fare con una politica seria e di ampio respiro, anche e soprattutto in prospettiva futura.
Infine – conclude – è profondamente sbagliata e fuorviante la narrazione secondo cui la candidatura di Maria Grazia Ficara rappresenterebbe la vecchia guardia, mentre quella di Alessandro Dierna sarebbe l’espressione del nuovo che avanza. Stupisce assistere all’abbraccio di alcuni dirigenti della maggioranza a quella stessa minoranza interna che, in occasione del congresso provinciale, li avevano definiti corpi esterni del Pd. Ci vuole coerenza nelle dinamiche interne, altrimenti è solo un valzer ciclico in nome dell’opportunismo”.
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