Il parlamentare di Fdi denuncia il mancato coinvolgimento di tutti i Comuni
Si è tenuta ieri l‘assemblea dei sindaci (19 su 21) per la costituzione della società Aretusacque S.p.A., chiamata a gestire il servizio idrico integrato per i prossimi trent’anni.
Un ‘assemblea che ha fatto registrare una spaccatura interna al centrodestra con il parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, insieme al sindaco di Portopalo di Capo Passero, il vicesindaco di Avola e quello di Francofonte che hanno espresso voto contrario.
Mentre i sindaci di Augusta, Pachino e Rosolini hanno espresso voto favorevole alla proposta sul tavolo. Alla fine è stato eletto Consiglio di sorveglianza con presidente Giuseppe Assenza.
“La convocazione dell’assemblea – dichiara Cannata – è avvenuta in violazione delle regole basilari previste dalla legge.
Sono stati ignorati e piegati a logiche spartitorie – accusa Cannata – i principi di condivisione e partecipazione che dovrebbero guidare un passaggio così importante.
Durante la riunione si è manifestato un metodo barbaro, escludente e privo di qualsiasi rispetto per il principio di pluralismo territoriale: non è stato garantito il coinvolgimento di tutti i Comuni e, di conseguenza, di tutta la popolazione interessata della provincia.
Sia chiaro – tiene a precisare il parlamentare di Fratelli d’Italia – siamo favorevoli alla costituzione di una società pubblica che gestisca in modo efficiente e moderno il servizio idrico, intercetti risorse per il rifacimento delle condutture, migliori l’erogazione e garantisca tariffe eque per i cittadini.
Il nostro voto contrario non è dunque contro la società in sé, né contro l’apporto dei privati – precisa ulteriormente – ma contro un’impostazione politica fallimentare e opaca, che non garantisce legalità, efficienza né rappresentanza democratica”.
Cannata punta l’indice contro “la gestione del sindaco Italia, contro Carta ai quali oggi si è accostato anche Gennuso e la sua corte”.
“Valuteremo ogni iniziativa utile – anche legale e istituzionale – in tutte le sedi e con tutti gli organi competenti – conclude Cannata – per tutelare i diritti di tutti i Comuni e di tutti i cittadini della provincia, che meritano un servizio pubblico dell’acqua all’altezza delle sfide del nostro territorio”,
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