Hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni giudiziarie
Consiglio Territoriale per l’Immigrazione ieri all’Urban Center di Siracusa.
L’incontro si è aperto dal Prefetto di Siracusa, Giovanni Signer, e ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni giudiziarie, tra cui il Procuratore Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania, Francesco Curcio e il Sostituto Procuratore della Repubblica, Lina Trovato nonché il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Roberto Di Bella, oltre ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Capitaneria di Porto, del Presidente della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Siracusa, del Libero Consorzio dei Comuni della provincia di Siracusa, del Centro per l’Impiego, degli Enti gestori dei CAS e dei SAI presenti in provincia e delle principali organizzazioni del terzo settore impegnate sul territorio nella gestione dell’immigrazione.
La prima sessione dei lavori ha avuto come focus la tutela delle persone vulnerabili, con particolare riferimento alle vittime di tratta e violenza.
Curcio e Trovato hanno sottolineato la necessità di creare sinergie tra magistratura, forze dell’ordine e operatori dell’accoglienza per facilitare l’emersione di situazioni di sfruttamento.
È stato evidenziato come anche segnali minimi, raccolti nei centri di accoglienza, possano attivare percorsi investigativi capaci di interrompere circuiti criminali.
Da qui, l’urgenza di costituire tavoli di lavoro permanenti e promuovere la formazione specifica degli operatori coinvolti.
Roberto Di Bella ha richiamato l’attenzione sull’importanza della condivisione delle informazioni e del rafforzamento della professionalità dei Tutori dei MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati). Ha inoltre presentato l’iniziativa regionale “Liberi di scegliere”, ispirata a un protocollo da lui stesso ideato, che punta al reinserimento di madri e minori provenienti da contesti mafiosi.
Tale modello potrebbe trovare applicazione anche tra i MSNA, spesso vittime di traffici e violenze.
Sono seguiti gli interventi di Veronica Modica dell’Ente antitratta Proxima e della dott.ssa Elena Dinon dell’UNHCR, che hanno evidenziato l’urgenza di adottare linee guida territoriali per l’identificazione, il referral e la presa in carico delle persone vulnerabili, in coerenza con il Vademecum sulle vulnerabilità pubblicato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione.
Ha concluso la sessione il dott. Aldo Virgilio, etnopsichiatra ed esperto di psichiatria transculturale, il quale ha illustrato le implicazioni psicologiche legate al vissuto migratorio – dallo sradicamento culturale ai traumi subiti – ribadendo l’importanza della formazione di tutti gli operatori per costruire un sistema territoriale di protezione realmente efficace.
La seconda parte dei lavori è stata introdotta da Simona Sgroi, Viceprefetto Aggiunto e Dirigente dell’Area IV della Prefettura di Siracusa, che ha annunciato la volontà di avviare, nel prossimo autunno, un ciclo di eventi formativi rivolti agli operatori dei Centri di Accoglienza, ai professionisti sanitari e al personale degli istituti penitenziari.
Il progetto nasce dai risultati di un’indagine sui fabbisogni informativi condotta su un campione di 120 ospiti dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) provinciali, i cui esiti sono stati illustrati in sede dal Project Manager, Avv. Massimo Millesoli, nell’ambito del progetto FAMI Siracusa.
L’ultima parte della giornata ha riguardato l’aggiornamento del Piano Territoriale per la gestione del fenomeno migratorio. La dott.ssa Chiara Schiavitelli, dell’IPRS (Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali) e assistente tecnica FAMI nell’ambito del progetto Capacity Building Prefetture, ha presentato il nuovo format per la rilevazione dei punti di forza e delle criticità territoriali. Questo strumento sarà utilizzato per la revisione del Piano provinciale, con il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati.
Numerosi rappresentanti delle istituzioni locali hanno portato il loro contributo, tra cui Lavinia Lo Curzio dell’Asp di Siracusa e Gabriele Leonardi della Casa Circondariale di Siracusa.
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