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Congresso cittadino del Pd, da Dierna e Bonomo indice puntato contro “l’autorità monocratica del partito”

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Difesa a spada tratta della “correttezza dei giovani democratici”

“L’involuzione 2.0 del Partito Democratico si materializza con l‘autorità monocratica“.

L’atto di accusa arriva da Alessandro Dierna e Mario Bonomo: “Allontanandosi dalle regole pluraliste del Pd e adagiandosi piuttosto ai brutti vezzi tipici del Centrodestra – commentano – si dà mandato ad un funzionario di partito, Giacomo D’Arrigo, di eseguire durante una conferenza stampa un ipotetico diktat verbale: annullare il voto online del congresso cittadino“.

Dierna e Bonomo, però, rilevano quelle che definiscono “dissonanze“: “Essendo i congressi cittadini un unicum con il già celebrato congresso provinciale, da cui sono stati differiti nel tempo su indicazione della segreteria regionale, per questi sono in vigore organismi (commissione per il congresso) e regole con cui si è svolto il congresso provinciale (voto online così come collegialmente stabilito dalla commissione per il congresso).

Come da documenti in nostro possesso – aggiungono – il signor D’Arrigo ha avuto mandato monocratico dall’On. Stumpo nella gestione del voto per il segretario regionale, così come da mandato avuto dallo stesso dalla segreteria nazionale.

Il signor D’Arrigo – proseguono – come da nota del sen. Nicita Antonio presiede la commissione per il congresso cittadino di Sriracusa che è un organo collegiale composto da 7 membri. (Le decisioni sono prese a maggioranza).

Nessun potere monocratico ha il signor D’Arrigo su decisioni che riguardano il congresso provinciale e cittadino.

Confermiamo come da verbali di voto, all’On. Stumpo, delegato nazionale alla gestione del congresso regionale, che nessun voto online è stato espresso sul segretario regionale”.

Poi la chiosa finale: “Censuriamo con forza e determinazione ogni singola parola e allusione tendente a sconfessare la correttezza dei giovani democratici nel loro esercizio del voto e nella loro linearità politica.

Crea molto stupore – spiegano -che il delegato al congresso comunica di non essere a conoscenza di quale piattoforma venisse usata per gestire il voto online. O peggio ancora di dichiarare che  il diritto al  voto online fosse riservato solo agli studenti fuori regione.

Peccato che un suo messaggio vocale, di cui siamo in possesso, esprima proprio tutt’altro.

Asfissiare le idee ed il voto dei giovani democratici – concludono – equivale a relegare il Partito Democratico ad un club di pochi amici, forse qualcuno vuole proprio questo”.

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