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Bozza nuova rete ospedaliera, coro di critiche: “Penalizza il territorio siracusano”

rete ospedaliera

Oggi intanto la proposta sarà al vaglio della Conferenza dei sindaci

“Questa bozza della rete ospedaliera in Sicilia rappresenta un punto di partenza importante, ma è fondamentale che tenga conto delle specifiche necessità del territorio siracusano e del contesto attuale”.

Così il deputato regionale di FI, Riccardo Gennuso secondo il quale, “in assenza del nuovo ospedale, la proposta pervenuta potrebbe penalizzare il territorio, mentre il precedente documento elaborato dall’Asp di concerto con l’assessorato, sia particolarmente calzante in questo momento.

Esso consente infatti – spiega Gennuso – di ottimizzare le risorse attuali e di mantenere un’adeguata risposta alle esigenze sanitarie dei cittadini, senza che si verifichi alcuna riduzione dei posti letto nei presidi di Avola-Noto e Lentini.”

In poche parole quest’ultima proposta non va bene.

“La provincia di Siracusa – insiste il deputato – non deve perdere nemmeno un posto letto. Reparti come l’Ortopedia del PO Avola-Noto, riconosciuto come un’eccellenza a livello nazionale, con un primario di spicco come il Dott. Piccione, devono essere valorizzati e potenziati, non certo penalizzati”.

Gennuso pertanto si dice “pronto a confrontarsi con il direttore generale Salvatore Iacolino, con l’assessore della salute Daniela Faraoni e con il Governatore Renato Schifani: L’obiettivo è presentare le proposte più adeguate per assicurare che la riorganizzazione della rete ospedaliera porti a un effettivo miglioramento per la provincia di Siracusa.

È un’ottima notizia – conclude – che la bozza confermi il nuovo ospedale di Siracusa come un DEA di II Livello, il che rappresenta un passo significativo verso il futuro,”

“Giù le mani dagli ospedali di Lentini e Noto: lo ribadirò nella mia doppia veste di sindaco e di parlamentare regionaledurante la conferenza dei sindaci che si terrà alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Daniela Faraoni “.

Questa la presa di posizione di Giuseppe Carta che aggiunge: “La rete ospedaliera deve essere pensata per offrire servizi capillari e accessibili, non per creare deserti sanitari nei territori.

La nuova proposta di dimensionamento preveda l’istituzione del DEA di II livello a Siracusa, ma i 60 posti letto previsti per Siracusa – prosegue – sono stati sottratti alla provincia: 27 letti in meno tra gli ospedali di Noto, Avola e Lentini. Una decisione impattante, soprattutto se consideriamo che l’ospedale di Siracusa verrà completato, verosimilmente, non prima di dieci anni. Cosa accadrà nel frattempo ai cittadini che vivono fuori dal capoluogo?”

Sulla stessa linea l’intervento del deputato regionale della Democrazia Cristiana, Carlo Auteri: “Si ipotizza il potenziamento di Siracusa come Dea di II livello, ma in realtà il nuovo ospedale nella migliore delle ipotesi verrà realizzato nella successiva rimodulazione.

Il territorio non può essere mortificato e non si può pensare allo smantellamento di alcuni posti letto tra Lentini e Noto.

La provincia di Siracusa – conclude – non merita solo un Dea di II livello con il nuovo ospedale (nella successiva rideterminazione) ma necessita fin da subito di un investimento sui reparti e non di una mortificazione”.

Anche la Cgil di Siracusa esprime profonda preoccupazione e totale contrarietà rispetto alla bozza della nuova rete ospedaliera regionale: “Così come formulata, rappresenta un ennesimo schiaffo alla dignità del territorio siracusano e dei suoi cittadini.

Questa proposta – spiega il segretario generale provinciale, Roberto Alosi –  riduce ulteriormente i posti letto negli ospedali di Avola-Noto e Lentini, già gravemente sotto pressione, indebolisce reparti di eccellenza, come Ortopedia, a fronte di una migrazione sanitaria crescente, non offre alcuna garanzia reale sulla medicina del territorio, sulla rete dell’emergenza-urgenza, sulle strutture intermedie di prossimità che da anni restano solo sulla carta, ritarda ancora una volta la realizzazione dell’Ospedale di II livello a Siracusa, struttura essenziale, non più rinviabile”.

Da qui la richiesta di una revisione complessiva del Piano incentrata sui criteri di equità, universalismo, prossimità e qualità del servizio pubblico, di un confronto pubblico e trasparente con Regione, Asp e Conferenza dei sindaci; la calendarizzazione immediata dei lavori per il nuovo Ospedale di II livello a Siracusa, con risorse certe e tempi definiti; un rafforzamento della medicina territoriale e dell’assistenza domiciliare integrata, per uscire dalla logica dell’ospedalocentrismo inefficace e diseguale; un investimento strutturale nel personale sanitario, da anni sacrificato da tagli, blocchi e carichi di lavoro insostenibili.

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