Per l’impegno scientifico profuso dall’economista su una tematica così complessa quale quella dei Fondi Europei
Il Prof. Santi Tomaselli, presidente dell’Osservatorio Romano ai Fondi Europei, e presidente del Centro Studi di Economia Internazionale ai Fondi Europei, insignito in questi giorni del Premio Internazionale Leone XIII consegnato dalla Nobile Accademia Leonina presso il Palazzo Valentini di Roma.
Tomaselli si è contraddistinto come economista ai Fondi Europei in questi anni di studio scientifico, per aver sollevato per primo, nel panorama nazionale ed internazionale la ricerca e l’esigenza di una metodologia scientifica eterodossa, che miri ad un uso “Etico” di impatto sociale degli stessi Fondi Comunitari intesi, come benessere delle collettività, ed in particolare, come attrattori di sviluppo sia nel mercato interno, che come volano verso una politica di internazionalizzazione sostenibile per le Pmi e gli Enti Pubblici.
Per l’impegno scientifico profuso, su una tematica così complessa quale quella dei Fondi Europei, il prof. Santi Tomaselli è stato già insignito del Premio Internazionale di Cartagine, del Premio Internazionale Levi, e presso la Bocconi di Milano del Premio Vivi Salute organizzato da Cergas Bocconi.
Nel suo primo decennio di attività, la “Nobile Accademia Leonina” si è distinta per l’impegno nella cooperazione internazionale, incoraggiando lo scambio interculturale, la valorizzazione delle differenze, la tutela delle minoranze e la promozione dei valori spirituali.
In questa direzione, l’Accademia collabora con governi, rappresentanze diplomatiche, istituti culturali e organismi internazionali, tra cui l’Unione Europea, le Nazioni Unite e diversi Paesi del mondo arabo e del Nord Africa.
Ogni anno il Premio Internazionale viene riconosciuto ad Ambasciatori, Personalità del mondo accademico e scientifico che si sono contraddistinti nel panorama nazionale ed internazionale.
Il presidente della Nobile Accademia Leonina il Dott. Cristian Raponi, nel premiare Tomaselli, ha voluto riconoscere l’innovazione dei suoi studi, essendo stato tra i primi ricercatori nel panorama nazionale ed estero ad aver introdotto nel campo scientifico una materia così centrale nel dibattito pubblico quale quella dell’Economia ai Fondi Europei.
Prestigioso è stato il parterre dei premiati nell’Edizione 2025 del Premio Internazionale Leone XIII, solo per citarne alcuni: l’Ambasciatrice della Repubblica dell’Equador Ligia Quessep Bitar, l’Ambasciatore del Sudan S.E. Imad Al Merghani Majid Al-Said, Funzionario FAO-ONU il Prof. Jean Leonard Touadì, il Prorettore e Direttore del Dipartimento Mondiale della Santa Sede per l’Intelligenza Collettiva il Prof. Mauro Alvisi ed il nostro Siciliano Economista ai Fondi Europei Prof. Santi Tomaselli.
“In questi anni di ricerca scientifica – ha dichiarato il prof. Tomaselli – ho riscontrato, trovando imbarazzante e sovente surreale che alcune espressioni delle istituzioni, da destra a sinistra, si siano soffermati più sulla superficiale analisi del quantum delle alte certificazioni di spesa dei fondi europei propinate sistematicamente in ogni programmazione settennale, lasciando nel dimenticatoio assoluto del dibattito pubblico cosa sia realmente accaduto ad oggi su una materia così complessa quale quella dell’ Economia ai Fondi Europei.
Il nostro Paese – prosegue l’economista, è da troppi anni che investe poco in Ricerca e Sviluppo. Nel rapporto ricerca e sviluppo e PIL l’Italia è fanalino di coda d’Europa con un tasso di appena l’1,3% contro la media europea del’2,1% e tra gli ultimi paesi dell’OCSE (38 Paesi membri dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) con una media percentuale d’investimento in ricerca e sviluppo e PIL del 2,8%.
Per cogliere quanto siamo ancora indietro basti citare che gli Stati Uniti investono più del doppio rispetto l’Italia in ricerca e viluppo con oltre il 3%. I Paesi che investono di più in Ricerca e Sviluppo sono quelli che crescono di più nello scacchiere globale. Non è un caso che nel 2025 l’Economia che sia cresciuta di più sia stato quel Paese che investe di più nell’innovazione a livello mondiale stiamo parlando dell’India con una crescita del PIL di oltre il 7,8%. Il nostro Paese è da troppi anni che ha livelli di crescita con i decimali.
Il paradosso – aggiunge Tomaselli – è che nonostante l’importante iniezione di spinta degli investimenti derivanti dal Pnrr ad oggi abbiamo una crescita su base annuale di appena lo 0,5%. Nel nostro Pnrr dati ottobre 2025 la spesa effettiva è di appena un terzo appena 67 miliardi di euro e dei Fondi di Coesione a due anni dalla conclusione della Programmazione 2021-2027 di appena il 4%. Attribuire tutte le colpe a questo governo sarebbe un atto di disonestà intellettuale. Trattasi di un esecutivo in pectore da appena tre anni. Un concorso di colpa, semmai, perché nulla è cambiato rispetto ad esecutivi di colore opposto.
La domanda legittima sarebbe forse che sia giunto la stagione in cui muti la musica avendo l’umiltà di applicare metodi più scientifici su una materia quale quella dell’Economia ai Fondi Europei così strategica per la nostra economia. Mi ispiro ai grandi insegnamenti dei nostri Padri costituenti come De Gasperi e Don Luigi Sturzo e da loro ho imparato che solo perseverando si riuscirà a dare un impulso sostanziale per invertire una tendenza così negativa di inefficienza in materia di Fondi Europei in termini di impatto sull’economia reale.
Pertanto, dedico questo quarto premio internazionale a tutte le gocce spinte dal mio stesso desiderio scientifico di mutare il colore dell’oceano”.
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