Le perplessità riguardano il canone annuo, la durata della concessione e l’inopportunità politico-amministrativa. Sul caso interrogazione all’Ars di La Vardera
Ritiro in autotutela della determina dirigenziale con la quale è stato disposto l’affidamento dell’area comunale di via Franca Maria Gianni alla società Rari Nantes e verifica complessiva della legittimità e della convenienza dell’atto, nel rispetto dei principi di trasparenza, legalità e tutela dell’interesse pubblico.
La richiesta formale è stata avanzata al dirigente Santi Moschetti, dal gruppo consiliare del Partito Democratico di Siracusa.
“La richiesta – si legge nella nota dei consiglieri del Pd – nasce da una serie di criticità sostanziali e di opportunità politico-amministrative che rendono necessario un approfondimento e una revisione dell’atto”.
In particolare vengono evidenziati un canone annuo di concessione estremamente basso, inferiore ai 4.000 euro annui per un’area di circa 8.000 metri quadrati, che appare sproporzionato rispetto all’estensione e al potenziale utilizzo del bene pubblico; la durata eccessiva della concessione, fissata in 60 anni, che, secondo i consiglieri priva l’Amministrazione e la città di una futura possibilità di rinegoziazione o rivalutazione dell’uso dell’area;
Viene sottolineata, infine, l’inopportunità politica di un affidamento che coinvolge una associazione sportiva vicina alla famiglia del Presidente del Consiglio comunale, “circostanza che, per il gruppo consiliare del Pd, impone un supplemento di trasparenza e di prudenza amministrativa, anche per evitare possibili conflitti di interesse o condizionamenti di natura politica.
Sul caso c’è da registrare anche l’interrogazione urgente all’Ars presentata dal deputato di ControCorrente, Ismaele La Vardera che chiede al Presidente della Regione e all’ Assessore Regionale per le autonomie locali di “verificare la legittimità e la trasparenza dell’intera procedura di assegnazione, con particolare riferimento: alla correttezza dei tempi di protocollazione delle domande; alla composizione e indipendenza della commissione valutatrice; all’effettiva autonomia della società aggiudicataria da figure politiche attualmente in carica presso lo stesso ente che ha disposto l’assegnazione;
La Vardera chiede se ritengano opportuno “inviare gli atti all’Autorità Nazionale Anticorruzione, per un approfondimento in merito ai profili di possibile conflitto di interesse e incompatibilità politica-istituzionale ed infine se intendano assumere ogni iniziativa utile a garantire trasparenza, concorrenza e parità di accesso nelle procedure future di assegnazione di beni pubblici in uso, soprattutto in contesti in cui ricorrono interessi e legami riconducibili ad amministratori in carica”.
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