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Consegnati a 10 nuovi archeologi i diplomi di specializzazione in “Valorizzazione dei beni culturali”

Consegnati a 10 nuovi archeologi i diplomi di specializzazione in “Valorizzazione dei beni culturali”

L’amministrazione comunale e la governance dell’ateneo catanese hanno ribadito l’importanza di investire sulla formazione specialistica per promuovere il patrimonio culturale di Siracusa

Una formazione specialistica per promuovere al meglio il patrimonio culturale siracusano e per rendere Siracusa sempre più una “città universitaria”.

Lo hanno ribadito l’amministrazione comunale e la governance dell’Università di Catania nel corso della cerimonia di consegna dei diplomi di specializzazione in Beni archeologici ai dieci allievi che hanno completato il percorso per l’anno accademico 2020/2021.

A conseguire il diploma di “archeologo professionista” dopo due anni di formazione nella Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici gli allievi Alessandra D’Izzia, Giandomenico Facella, Lavinia Maria Silvia Fallea, Fabrizio Lo Faro, Mattia Mapelli, Federica Palumbo (curriculum “Archeologia classica”), Iolanda Puglisi (curriculum “Tardo-antico e Medievale”), Dario Torrisi, Flavia Maria Chiara Toscano e Aleandro Vaccaro (curriculum “Preistoria e Protostoria”).

“L’ateneo catanese in questi ultimi anni ha consolidato la sua presenza in questo territorio con investimenti importanti”: ha spiegato il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, facendo riferimento agli interventi di ristrutturazione per 1,2 milioni di euro del Palazzo Impellizzeri.

“Concesso dal Comune, entro un anno – annunciato – sarà restituito alla città. Altri 9 milioni di euro saranno investiti sull’ex Caserma Abela, attuale sede della struttura didattica speciale di Architettura, con un progetto già esecutivo inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche dell’Ateneo.

Stiamo, inoltre, lavorando per acquisire nuovi finanziamenti tramite bandi ministeriali sull’edilizia universitaria e sulla coesione territoriale- Ha aggiunto – vorremmo rendere Palazzo Chiaramonte, attuale sede della Scuola di specializzazione in Beni archeologici, sempre più una struttura residenziale, e non soltanto di didattica e ricerca, e al tempo stesso attivare scuole estive di formazione internazionale che possano attrarre studenti stranieri.

“L’amministrazione comunale, con il prezioso supporto dell’ateneo catanese e grazie ai fondi del Pnrr – ha detto il sindaco Italia – è impegnata nella realizzazione di un “Archeo-parco” e di nuovi parchi urbani: arliamo di progetti per un ammontare di 50 milioni di euro, alcuni già finanziati, altri ammessi a finanziamento”.

Per Fabio Granata, assessore alla Cultura “La figura dell’archeologo specializzato è di fondamentale importanza per la valorizzazione del patrimonio archeologico siracusano perché purtroppo ancora oggi ci si limita ad una gestione dei beni culturali finalizzata solo alla custodia.

Occorrono invece quelle conoscenze e competenze che i neo archeologi – ha concluso – hanno acquisito per valorizzare quell’immenso patrimonio materiale e immateriale siracusano”.

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