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Industria della raffinazione, Turano: “L’esclusione dal Pnrr è un grave problema”

isab

L’assessore, facendo riferimento al Petrolchimico siracusano, ricorda la richiesta di area di crisi complessa “necessaria per evitare la crisi irreversibile del settore e a favorire il percorso di riconversione”

L’assenza dal Pnrr dell’industria della raffinazione preoccupa e non poco il governo regionale.

A dirlo è l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano che aggiunge: “Per questo abbiamo chiesto e chiederemo nuovamente al governo nazionale una maggiore attenzione su questo importante settore dell’economia siciliana”.

“La richiesta di area di crisi complessa per il petrolchimico di Siracusa avanzata al Ministero per lo Sviluppo economico dalla Regione Siciliana – spiega l’esponente del governo Musumeci – risponde ad una ben precisa strategia che mira ad evitare la crisi irreversibile del settore e a favorire il percorso di riconversione nel solco dell’auspicata transizione energetica.

Conosciamo bene – prosegue – le difficoltà del comparto della raffinazione e purtroppo la scelta della Commissione europea, che nell’ultima versione del Pnrr ha imposto una riduzione dei finanziamenti all’idrogeno e stabilito che questi dovranno essere limitati all’idrogeno verde, riduce i margini d’azione.

Mi auguro – conclude Turano – che Roma prenda in mano questo dossier e apra al più presto un confronto con la Regione e le industrie della raffinazione”.

“Non posso che condividere le parole dell’Assessore Turano – dichiara la deputata regionale di Fi, Daniela Ternullo –  auspicando un tavolo tecnico che tuteli il settore ma soprattutto le migliaia di famiglie coinvolte, che dal petrolchimico traggono l’unica forma di sostentamento.

Sono certa che da Roma non si sottovaluterà il problema – conclude la parlamentare – il comparto nel siracusano merita il riconoscimento dello stato di crisi complessa, oltre a più tutela da parte della Comunità europea. Estromettere la raffinazione dalle risorse che da qui ai prossimi anni arriveranno in Sicilia – conclude – limiterebbe anche la sua conversione verso la transizione energetica. Si innescherebbe un circolo vizioso in cui i lavoratori avrebbero la peggio”.

Analoga preoccupazione attanaglia il segretario provinciale della Fiom Cgil, Antonio Recano: “I progetti per accedere ai fondi del Pnrr presentati dai gruppi Petrolchimici sarebbero stati tutti bocciati, con il rischio di veder
smobilitare tutta la filiera della raffinazione su cui ha retto gran parte dell’economia
provinciale e regionale.

Non c’è più tempo – ammonisce Recano – o si realizza un piano strategico di bonifica, si programma la riconversione e lo sviluppo ecocompatibile del polo petrolchimico, oppure Priolo precipiterà nell’oblio che segna la scomparsa dell’industria con tutto il peso di un dramma ambientale, economico e sociale”.

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