Sotto accusa il divieto di compensare da luglio 2026 i debiti previdenziali e assicurativi con i crediti fiscali maturati
La Legge di Bilancio prevede a partire da luglio 2026, il divieto per le imprese di compensare i debiti previdenziali e assicurativi (INPS/INAIL) con i crediti fiscali maturati.
Una misura che ha registrato la reazione forte da parte di Cna Siracusa e Ance Siracusa perchè “rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto edile“.
“Negli ultimi anni le imprese – si legge in una nota – hanno già dovuto affrontare continui e repentini cambi normativi sulla cedibilità dei bonus edilizi, generando incertezza, bloccando investimenti, congelando liquidità e portando molte realtà sull’orlo della chiusura.
Nonostante ciò, con grandi sacrifici, il settore è riuscito a rialzarsi. E invece di sostenere chi crea lavoro, investe e genera valore sul territorio, si sceglie ancora una volta di introdurre burocrazia, rigidità e nuovi ostacoli finanziari, ignorando le ripetute sollecitazioni delle organizzazioni datoriali.
La compensazione dei crediti – prosegue il documento – è uno strumento vitale per le imprese edili. Agire, oltretutto, in modo retroattivo significa compromettere la pianificazione finanziaria di aziende che, con fatica, sono uscite da uno dei periodi più complessi sotto il profilo economico. Eliminare questa possibilità equivale a creare un’ulteriore stretta creditizia in un comparto già provato”.
Da qui la richiesta di Cna e Ance di apertura immediata di un tavolo di confronto: “E’ indispensabile ascoltare le associazioni datoriali e riconoscere le imprese come risorsa strategica per l’economia del Paese”.
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