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“Ridicolo un pronto soccorso per 12 ore a Noto, nemmeno in Uganda”: la denuncia di Faraone (IV)

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Proposte 7 misure per garantire trasparenza e uniformità di servizi

“Un pronto soccorso per 12 ore a Noto, nemmeno in Uganda”: la denuncia di Davide Faraone, deputato nazionale di Italia Viva.

Da qui la nota inviata al presidente della Regione Renato Schifani, all’assessore alla Sanità Daniela Faraoni e al direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone, per chiedere un intervento urgente sulla rete ospedaliera provinciale, con particolare riferimento ai presìdi di Avola e Noto e all’utilizzo dei fondi Pnrr.

“Non è una battaglia di campanile – afferma Faraone – ma di giustizia sanitaria. Il comprensorio sud di Siracusa, con oltre 60mila abitanti, può restare senza reparti essenziali pienamente funzionanti.

Nei giorni scorsi – racconta l’esponenente di IV – ho visitato senza preavviso gli ospedali di Avola e Noto. Quello che ho visto non coincide con quanto scritto nelle tabelle ministeriali: molti servizi che risultano attivi sulla carta, nella realtà non esistono o funzionano solo parzialmente.

I medici e gli infermieri lavorano con straordinaria dedizione, ma senza strumenti e senza personale adeguato. Stanno tenendo in piedi un sistema che la politica sta lasciando cadere.”

Tra le principali criticità segnalate: l’Ortopedia non risulta operativa al “Di Maria” di Avola e manca un atto formale che ne confermi il rientro al “Trigona” di Noto; il Pronto soccorso di Noto è ancora attivo solo 12 ore al giorno; i posti letto di riabilitazione e lungodegenza sono solo parzialmente utilizzabili.

“Serve un piano serio e trasparente – aggiunge Faraone – che tenga conto della salute dei pazienti e non delle clientele dei politici. Ogni decisione sulla rete ospedaliera deve essere guidata da criteri sanitari, non da logiche di potere o spartizioni di territorio.”

Faraone propone sette misure concrete, tra cui il ripristino dell’Ortopedia a Noto, l’apertura H24 del pronto soccorso, l’attivazione completa dei posti letto post-acuti, la creazione di un modulo di ortogeriatria e una verifica ufficiale della rete Avola–Noto per garantire trasparenza e uniformità di servizi.

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