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“Sovraffollamento e gravi carenze strutturali alla casa di reclusione di Augusta”: nuova denuncia della Uspp

casa di reclusione

Il sindacato di Polizia Penitenziaria reclama interventi urgenti “prima che si verifichi qualcosa di grave”

Rischia il tracollo la situazione di emergenza strutturale e di gestione della sicurezza nella casa di reclusione di Augusta.

A denunciarla, per l’ennesima volta, è il dirigente provinciale della Uspp, Sebastiano Bongiovanni che rifersce di una nuova aggressione al personale di Polizia Penitenziaria, di un nuovo rinvenimento di telefonini.

“Ma tutto ciò non fa più notizia – dice Bongiovanni – la notizia vera purtroppo è che la casa di reclusione di Augusta a nostro avviso dovrebbe essere chiusa almeno una parte, poiché le problematiche strutturali sono diventate oramai insostenibili.

Infiltrazioni di acqua, impianto elettrico obsoleto, mancanza di acqua calda, mancanza di acqua potabile, rischi seri di cedimenti, bagni e docce sia per i detenuti e per gli agenti quasi inagibili.

Alla casa di reclusione di Augusta – prosegue Bongiovanni – ci sono 588 detenuti e ne potrebbe contenere la metà, se poi aggiungiamo che il personale di Poizia Penitenziaria con pochi anni di servizio deve addirittura svolgere le mansioni senza nessuna preparazione dei sottoufficiali, si capisce bene che la situazione è diventata gravissima.

Inoltre una buona parte di questi detenuti ha una serie di problematiche e non ci sono le condizioni, i mezzi e
le risorse umane per poterli curare, gestire, controllare.

L’Uspp – conclude Bongiovanni – non ci sta più. Alla casa di reclsuione di Augusta bisogna agire in fretta prima che si verifichi un evento grave”.

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