Per la prima volta, in oltre trent’anni di storia, è a maggioranza femminile
L’assemblea dei soci e delle socie di Arcigay Siracusa ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo, organo esecutivo che guiderà il lavoro del gruppo nel biennio 2026–2028, sotto la presidenza di Armando Caravini, in attesa del prossimo congresso.
Il nuovo Consiglio Direttivo è formato da: Armando Caravini (Presidente), Sebastiano Cammisuli (Vicepresidente), Pamela Capodieci, Nicoletta Amato, Gianluca Melfa, Nadia Germano, Alessia Zeferino e Daniele Pennisi e Nicol Oddo.
Sono state inoltre attribuite deleghe esterne a Giulia Borghese e alla dottoressa Maria Vittoria Zaccagnini.
“Sono molto contento – afferma Caravini – della grande partecipazione all’assemblea e dell’ampliamento del Consiglio Direttivo, a riprova che Arcigay Siracusa gode di ottima salute, ha lavorato bene e rappresenta sempre più un punto di riferimento per chi si riconosce nelle nostre battaglie e nei nostri valori.
Le iniziative portate avanti, il dialogo con le altre associazioni e la volontà di ascolto e cooperazione hanno rafforzato le reti di collaborazione e la presenza dell’associazione sul territorio.”
Caravini sottolinea inoltre un traguardo storico per Arcigay Siracusa: “Per la prima volta, in oltre trent’anni di storia, il Consiglio Direttivo è a maggioranza femminile. È un motivo di grande orgoglio e testimonia un cambiamento concreto e inclusivo.”
Nel suo intervento, il presidente ha ribadito la volontà di proseguire il lavoro svolto negli ultimi anni, prendendo come esempio l’ultima edizione del Siracusa Pride, costruita con nuove dinamiche democratiche, trasversali, orizzontali e realmente intersezionali.
Arcigay Siracusa continuerà a impegnarsi su molteplici fronti: dagli sportelli di aiuto e consulenza, ai Pride di Siracusa e di Noto, fino al progetto Val di Noto Friendly, alla prevenzione e salute, senza dimenticare le lotte storiche contro ogni forma di discriminazione, omofobia e violenza.
“Siamo e resteremo sempre – conclude – dalla parte dei più deboli e di chi vive ai margini. È lì che continuerete a trovarci,”
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