I vari pusher operavano in modo stabile e continuativo, mediante reciproca collaborazione e cooperazione
Sono state eseguite all’alba di oggi 13 misure (7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 4 di custodia ai domiciliari e 2 ordinanze di obbligo di firma e di dimora), nei confronti di altrettanti indagati, a vario titolo, dei reati di violazioni della normativa sugli stupefacenti, estorsione, detenzione illecita di armi da sparo.
L’attività investigativa, diretta dalla locale Procura della Repubblica, chiude il cerchio su un’attività che è iniziata nel 2024 con l’arresto di uno degli attuali destinatari delle misure, un avolese di 56 anni già conosciuto alle forze dell’ordine.
La piazza di spaccio, attiva a qualsiasi ora del giorno e della notte, aveva come base operativa l’abitazione di uno degli arrestati non lontano dal centro storico avolese e riforniva gli assuntori di cocaina, hashish e crack.
I vari pusher, che vendevano gli stupefacenti agli assuntori della zona, operavano in modo stabile e continuativo, mediante reciproca collaborazione e cooperazione.
Grazie all’attività tecnica eseguita e a conferma dell’attività delittuosa e degli introiti e della pericolosità del gruppo, gli investigatori del Commissariato avolese, che hanno svolto le indagini, in diversi momenti, hanno proceduto ad accertare diverse cessioni con relativi sequestri amministrativi operati nei confronti degli assuntori, inoltre, durante il periodo di indagine, sono stati effettuati numerosi sequestri di sostanza stupefacente, di armi, di materiale esplodente e di munizionamento.
L’attività estorsiva veniva attuata allorquando gli assuntori non erano puntuali nei pagamenti delle dosi di droga e, in tali circostanze, i partecipanti al gruppo, che dovevano a loro volta pagare i fornitori, ponevano in essere atteggiamenti fortemente intimidatori nei confronti delle loro vittime.
Venivano minacciati di violenze fisiche, anche con armi da sparo, nel caso in cui non avessero prontamente saldato i debiti pregressi, nonché ricattati con il mettere a conoscenza i familiari e i datori di lavoro della loro dipendenza.
Il 56enne esercitava una comprovata egemonia sulle consorterie locali attive nello spaccio. Quest’ultimo fungeva da principale punto di riferimento coordinando strategie e cautele atte a garantire il continuo rifornimento delle piazze di spaccio.
L’attività di spaccio attiva in questa piazza era perfettamente inserita nel contesto criminale avolese ed era consentita dalle cosche egemoni in quel territorio.
Nel corso dell’esecuzione delle misure, sono stati rinvenuti e sequestrati 12 telefoni cellulari, 2 cartucce inesplose, 3 bilancini di precisione, 76 grammi di hashish, 7 grammi di cocaina già suddivisa in dosi, materiale utilizzato per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente, 15000 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio, ed una macchina conta soldi.
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