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L’Ortigia di pallanuoto si schiera contro il massacro in Palestina

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In un video le parole della presidente, Roberta Marotta, dell’allenatore Piccardo e del capitano Di Luciano

Il Circolo Canottieri Ortigia si schiera apertamente per chiedere lo stop al massacro di decine di migliaia di civili in Palestina.

Qualche giorno una immagine comparsa sui canali social della società, oggi le parole della presidente Roberta Marotta, dell’allenatore Stefano Piccardo e del capitano Sebastiano Di Luciano, racchiuse in un video ufficiale “con l’auspicio che tutto lo sport si unisca a questo nostro appello”.

Queste le parole di Roberta Marotta, presidente Circolo Canottieri Ortigia 1928: “Non possiamo rimanere in silenzio di fronte al genocidio che sta avvenendo in Palestina. Uomini, donne e soprattutto bambini vedono negato il diritto alla vita e alla propria terra. Lo sport, che è simbolo di unità e rispetto, non può tacere! È nostro dovere alzare la voce, unirci e chiedere con forza che la politica prenda una posizione chiara contro questo sterminio. Crescere atleti significa crescere donne e uomini del domani: facciamo in modo che le nuove generazioni possano vivere in un mondo di pace, dove culture e religioni convivano nel rispetto reciproco”.

Stefano Piccardo, allenatore dell’Ortigia: “’Dal profondo della notte che ci avvolge, nera come la fossa dell’inferno,
rendo grazie a qualunque Dio esista per la vostra anima invincibile’… parafrasando queste prime righe di una famosa poesia di William Ernest Henley, credo che dietro quel che sta avvenendo in Palestina si celino l’orrore e la decadenza del genere umano. Dopo 80 anni, la storia si ripete e io penso che, oggi come allora, gli sguardi degli innocenti e degli inermi dovrebbero far sanguinare i cuori di tutti noi. Bisogna rompere il silenzio”.

Sebastiano Di Luciano, capitano dell’Ortigia: “So che il mio parere non conta molto, ma voglio chiedere lo stop
all’assedio di Gaza, stop a questo genocidio! Questo è un momento drammatico della storia, per cui ritengo necessario che si attivino tutte le soluzioni per salvare una popolazione ormai al collasso.

Sono padre di 2 bambini ed il mio primo pensiero, consentitemelo, va a tutti i piccoli, sopravvissuti e non a questa crudeltà. Il mio auspicio è che si organizzino quante più operazioni possibili di salvataggio dei bambini e delle bambine e di tutti coloro che ancora sopravvivono a Gaza. Spero che il personale delle agenzie Onu e delle varie organizzazioni possano intervenire per fornire gli aiuti, le cure ed il sostegno necessario. E spero che finisca immediatamente questo sterminio”.

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