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Nuova Rete ospedaliera, via libera dalla giunta regionale. Confermato il Dea di II livello per il nuovo ospedale di Siracusa

rete ospedaliera

Il documento tornerà in Commissione per il parere obbligatorio e poi di nuovo in giunta per l’approvazione definitiva

Un sistema sanitario più moderno, efficiente e vicino ai cittadini siciliani: questo l’obiettivo della nuova Rete ospedaliera che oggi ha avuto il via libera del governo regionale.

Il documento, che ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza permanente della Programmazione sanitaria, ora approderà sui tavoli della VI Commissione (Salute) dell’Ars per il parere obbligatorio previsto dalla normativa e, successivamente, tornerà in giunta per l’approvazione definitiva, prima di essere trasmesso al ministero della Salute per il via libera finale.

“La nuova Rete – dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani – punta a garantire alti standard qualitativi uniformi su tutto il territorio, perché la salute è un diritto fondamentale di ogni siciliano, indipendentemente da dove vive, e questa riforma ci avvicina concretamente a questo traguardo.

Confido – aggiunge il presidente – che la commissione Salute condivida il Piano e comunque resteremo aperti a qualsiasi forma di dialogo in relazione a future integrazioni o modifiche in corso d’opera. Già mercoledì sarò a Roma per proseguire, insieme al ministro della Salute Schillaci, il confronto sul mantenimento del Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che sarà integrato nella nuova Rete”.

“Stiamo ridisegnando – dice l’assessore alla Salute, Daniela Faraoni – la mappa della sanità siciliana tenendo conto delle trasformazioni demografiche e dei nuovi bisogni di salute dei nostri cittadini con l’obiettivo di garantire cure di qualità a tutti e rispettando i tempi di soddisfacimento dei bisogni di salute, riducendo al contempo la migrazione sanitaria verso altre regioni”.

La popolazione siciliana negli ultimi dieci anni si è ridotta e il sistema sanitario deve adeguarsi alla nuova realtà, rispettando i parametri ministeriali (DM 70/2015) che prevedono 3 posti letto per 1.000 abitanti per acuti e 0,7 per lungodegenza e riabilitazione.

La rete è stata completamente ripensata con 139 strutture ospedaliere tra pubbliche e private. Gli ospedali periferici, anziché essere penalizzati, diventano il cuore pulsante della medicina di prossimità trasformandosi in “Ospedali di rete integrata”.

Queste strutture garantiranno servizi specialistici come oncologia, gastroenterologia, oculistica e cardiologia direttamente sul territorio, evitando ai pazienti lunghi spostamenti per prestazioni che non richiedono ricoveri complessi.

“Nell’abito di questo lavoro di razionalizzazione – sottolinea l’assessore – sono stati previsti 207 posti in più per l’oncologia, 47 per la neurochirurgia e altri destinati a neurologia, ortopedia e medicina e chirurgia d’urgenza, aumentando così l’offerta.

La riduzione di 367 posti letto prevista dalla programmazione – conclude – riguarda esclusivamente quelli già inattivi o sottoutilizzati, senza alcuna conseguenza quindi sui servizi effettivamente garantiti ai cittadini”.

Particolare attenzione è stata dedicata alle emergenze. Il presidio ospedaliero di Siracusa viene elevato a Dea di II livello, mentre l’ospedale di Patti diventa Dea di I livello.

La nuova rete potenzia le cosiddette “reti tempo-dipendenti” – quelle per infarto, ictus e traumi gravi – con nuovi punti di intervento nelle aree più carenti.

La nuova rete ospedaliera vede protagonisti anche i servizi territoriali: case di comunità, centrali operative territoriali e ospedali di comunità che lavoreranno in stretta sinergia con i presidi ospedalieri.

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