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Mobilitazione per Gaza: presidio della Cgil in piazza Archimede per dire “basta” al massacro

cgil

Una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Armenia al quale è stato consegnato un documento di richieste indirizzato al governo

Lavoratori, cittadini, associazioni, forze democratiche e politiche: in tanti hanno sostenuto l’iniziativa della Cgil che questa mattina ha chiamato a raccolta in piazza Archimede a Siracusa quanti intendono dire basta alla violenza che sta colpendo i civili, donne e bambini di Gaza in adesione alla Global Sumud Flotilla.

Aderendo all’appello del sindacato, Assostampa Siracusa ha chiamato a raccolta tutti i colleghi per mobilitarsi contro una strage che ha già coinvolto almeno 250 giornalisti, uccisi dopo i fatti del 7 ottobre.

“Uccidere gli operatori dell’informazione – fa notare il segretario provinciale Prospero Dente – significa aver paura della verità e per questo, vivendo in una regione che ha pagato un prezzo altissimo in termini di giornalisti ammazzati, oggi siamo convintamente in piazza”.

Nel corso della manifestazione una delegazione, composta da Cgil, Arci, Associazione della Stampa, Diocesi di Siracusa, Pd, M5S, Avs, Pci, Sinistra Futura, è salita in Prefettura per consegnare un documento al rappresentante di governo.

Qui trovano spazio le richieste da inoltrare al governo italiano: impegnarsi attivamente per la fine immediata dei bombardamenti e dell’assedio di Gaza, chiedendo l’apertura di corridoi umanitari sicuri; il sostegno al diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, nel quadro del riconoscimento pieno dello Stato di Palestina<, azioni, nelle sedi internazionali e comunitarie, per la sospensione di ogni accordo commerciale con i prodotti provenienti dagli insediamenti illegali israeliani, in linea con le richieste già avanzate dalla Confederazione Europea dei Sindacati ed infine posizionarsi dalla parte del diritto internazionale, riaffermando il ruolo dell’Italia come Paese fondatore dell’Onu e promotore di pace e cooperazione.

Ma la mobilitazione non si ferma qui: nelle prossime settimane, la Cgil proseguirà con raccolte fondi e con iniziative
pubbliche, insieme alle Ong italiane, per garantire beni di prima necessità e sostegno diretto alle famiglie palestinesi.

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