Roster profondamente rinnovato con un mix di giocatori giovani, italiani e stranieri
Fissato per martedì prossimo il raduno dell’Ortigia di pallanuoto. Il gruppo biancoverde si ritroverà a Siracusa per cominciare gli allenamenti agli ordini di coach Stefano Piccardo alla sua nona stagione alla guida dell’Ortigia.
Avrà il compito di plasmare un roster profondamente rinnovato, che ha salutato tanti giocatori importanti e ha accolto un mix di giocatori giovani, italiani e stranieri.
A meno di una settimana dal raduno, sui canali ufficiali del club, Stefano Piccardo ha parlato di presente e futuro, di obiettivi e aspettative, ma anche di giovanili e tanto altro.
Il tecnico dell’Ortigia ha espresso grande soddisfazione sul settore giovanile. “Sono molto contento – ha affermato – innanzitutto per il risultato dell’Academy in Serie B, con la vittoria del campionato e la promozione in A2, perché forse è quello che più dà la dimensione del lavoro che abbiamo fatto con i giovani.
Abbiamo portato praticamente tutte le categorie alle fasi finali nazionali, ed è un traguardo non scontato. In generale, il nostro settore giovanile è forte e vivo. Oggi posso dire che non sono tante le società in Italia che possono vantare un parco atleti così importante.
Vorrei ricordare anche che abbiamo dato molti giocatori alle nazionali, dall’Under-14 alla nazionale assoluta. Abbiamo tre neocampioni d’Europa Under 16 e due che hanno vinto le Universiadi”.
Guardando alla stagione che sta per iniziare, alle aspettative e agli obiettivi di un’Ortigia profondamente rinnovata, Piccardo ha spiegato: “Quest’anno avremo in rosa otto nuovi giocatori, e in Italia non c’è una squadra di A1 che ha cambiato così tanto.
La squadra è stata rinnovata completamente, sono stati confermati solo sei del roster con il quale abbiamo chiuso la precedente annata. Sono arrivati altri atleti, compresi giocatori che non hanno mai giocato nel nostro campionato, abbiamo un portiere che per la prima volta partirà da titolare in A1, quindi penso che l’obiettivo minimo mio e del club debba essere innanzitutto quello di mantenere la categoria, che è la cosa più importante.
Al contempo, dovremo lavorare guardando anche al futuro, in modo tale che questo gruppo possa restare stabile e crescere nel corso dei prossimi due o tre anni, perché ritengo che per il club sia fondamentale arrivare al 2028, ai suoi 100 anni, con una base solida di giovani che possano mantenere questo livello”.
“Abbiamo concluso un ciclo entusiasmante – continua il tecnico biancoverde – durato otto anni. Ora dobbiamo aprire
un’altra pagina. La società, su mia indicazione, ha preso una serie di giocatori giovani, e proprio per la loro età hanno
bisogno di tempo, di fare esperienza.
Sarà un campionato difficile, ma sicuramente anche molto stimolante per quel che riguarda la crescita e lo sviluppo del gruppo. Lo sarà per i giocatori e anche per me”.
In merito ai nuovi arrivi, l’allenatore dell’Ortigia ha detto: “Sono molto curioso di vedere al lavoro i due ragazzi
ungheresi, Aranyi e Baksa, e il croato Radic, perché secondo me hanno margini di miglioramento importanti.
Naturalmente, so bene che ci vorrà del tempo e che magari, all’inizio, qualche nuovo arrivato potrebbe avere problemi di ambientamento, come è normale che sia. Inoltre, credo che anche i giocatori italiani che abbiamo preso siano molto interessanti e, essendo giovani, abbiano molti margini di crescita”.
Riguardo invece ai giocatori rimasti, Piccardo ha affermato di aspettarsi “una crescita generale da parte di tutti”, in
particolare dal nuovo capitano, Seby Di Luciano, da Carnesecchi, “che dovrà assumersi maggiori responsabilità
all'interno della squadra”, e da Giribaldi, “che, se vuole raggiungere gli obiettivi che si è posto, dovrà fare quel salto di qualità necessario”.
Sul campionato e sulle squadre che lotteranno per i primi posti, la risposta dell’allenatore ligure è stata chiara: «Ci
sono cinque-sei squadre che sono superiori per rosa e gruppo. Sicuramente le prime quattro dell’anno scorso (Recco,
Brescia, Savona e Trieste), più Posillipo e Telimar. Dietro queste sei squadre, dalla settima alla quattordicesima,
secondo me, sarà una lotta serratissima all’ultimo respiro”.
Infine, sul fatto che la mancata partecipazione alle coppe europee, dopo sette anni consecutivi, possa essere un
vantaggio per lavorare meglio e con più tempo a disposizione, questo il pensiero di Piccardo: “Può essere utile,
soprattutto perché quello che sta per iniziare deve essere un anno da impiegare per lavorare meglio, per impostare con più attenzione e qualità certe idee di lavoro, tutte cose che purtroppo, quando hai le coppe, non riesci a fare.
Questo è il nostro anno zero, durante il quale vogliamo gettare le basi per un progetto nuovo e valido. Ci vorranno tanto lavoro e le giuste dosi di pazienza e fiducia”.
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