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Infermiere aggredito al Pronto Soccorso, l’Asp: “Ci costituiremo parte civile”

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Solidarietà all’infermiere e condanna dell’episodio sono arrivati anche dal sindacato e dalla politica

Ferma condanna per la grave aggressione subita da un infermiere triagista nel Pronto soccorso dell’Ospedale Umberto I di Siracusa arriva dal direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone.

“L’aggressore è stato opportunamente fermato dalle forze dell’ordine del presidio fisso di polizia ma ciò non basta – assiscura il manager – assicureremo ogni forma di supporto, sanitario e psicologico, necessario in questo difficile momento e ci costituiremo parte civile nel procedimento che, siamo certi, sarà attivato dall’autorità giudiziaria.

Questo passo formale – aggiunge Caltagirone – vuole essere un segnale concreto che la nostra azienda non tollererà alcuna violenza contro i propri dipendenti.

Incontreremo l’infermiere al suo rientro dopo i giorni di malattia. – conclude il direttore generale – non solo per rinnovare la nostra solidarietà, ma anche per trovare insieme delle soluzioni concrete e rafforzare le
misure di sicurezza”.

“Quanto accaduto all’Ospedale Umberto I di Siracusa è inaccettabile”. Lo afferma la senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo.
“La brutale aggressione subita da un infermiere mentre svolgeva il proprio lavoro – aggiunge – è un atto vile, che colpisce non solo la persona ma l’intera comunità sanitaria. Non possiamo più tollerare episodi di questo genere nei nostri pronto soccorso, né rassegnarci all’idea che chi cura debba anche temere per la propria incolumità.
Come Forza Italia – conclude -ci stiamo già attivando per rafforzare i presidi di sicurezza nei reparti più esposti, a cominciare proprio dai Pronto soccorso”.
Anche il sindacato Nursind di Siracusa esprime massima solidarietà all’infermiere. Il segretario aziendale dell’Asp, Giuseppe Ranno, denuncia chiede pene severe per i responsabili di questi episodi..
“Vogliamo che venga lanciato un monito chiaro all’utenza – conclude – per ribadire che gesti come questo non resteranno impuniti”.

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