“Futuro incerto che non lascia intravedere un epilogo positivo per il rilancio produttivo e la difesa dei livelli occupazionali”
“Il futuro del Petrolchimico rimane incerto, imprigionato in un susseguirsi di dichiarazioni di grande impatto mediatico, che presentano miracolosi progetti che, almeno dal punto di vista metalmeccanico, non lasciano intravedere un epilogo positivo per il rilancio produttivo e la difesa dei livelli occupazionali”.
A lanciare l’allarme è ancora una volta il segretario provinciale della Fim Cgil di Siracusa, Antonio Recano.
“I risvolti della crisi che sta attraversando il petrolchimico – dichiara – si misurano nella diminuzione delle attività di manutenzione, negli impianti fermi di Isab Goi, di Sasol e Air Liquid, nelle centinaia di contratti a tempo determinato non riconfermati, circa 500 in questi ultimi mesi, nelle procedure di cassa integrazione attivate,
nell’incertezza che ripropone una nuova questione sociale, ed impone una riflessione profonda sull’assoluta mancanza di prospettiva di una classe politica-imprenditoriale che sta disperdendo l’enorme patrimonio rappresentato da lavoratori”.
La Fiom Cgil ha costruito una sorta di piattaforma che rappresenta la ricetta del sindacato per affronatre ed uscire dalla crisi in atto:
Individuare progetti di riconversione e riqualificazione industriale che promuovano investimenti privati e pubblici, per le bonifiche, l’efficientamento energetico dei siti, la riqualificazione delle
produzioni.
Ricostituire con l’intervento pubblico un “Piano di Risanamento Ambientale e di riqualificazione delle aree dismesse”, per cogliere tutte le opportunità per attrarre le nuove filiere produttive.
Riportare in mani pubbliche la gestione delle aree di Punta Cugno e Marina di Melilli, aree che, se adeguatamente bonificate e riqualificate, possono attrarre progetti e nuovi investimenti per intercettare le opportunità offerte dalla transizione.
Garantire ammortizzatori sociali straordinari per l’intera platea storica, compresi lavoratori dell’indotto in somministrazione e a tempo determinato che in questi anni sono stati utilizzati in maniera strutturale nelle attività di manutenzione.
Garantire l’integrazione al reddito attivando percorsi di formazione e riqualificazione dei lavoratori a carico delle imprese e della Regione Sicilia.
Creare percorsi formativi di riqualificazione professionale del personale finalizzati ad accrescere e sviluppare le conoscenze dei processi produttivi in considerazione del programma di riconversione industriale e delle altre attività previste nel programma di sviluppo, finalizzati al reinserimento dei lavoratori, anche in collaborazione con Anpal, Regione Sicilia e Comuni al fine di consentire la salvaguardia dei livelli occupazionali e non disperdere il
Know-How fin qui acquisito dai lavoratori del territorio siracusano.
Alla base però Recano mette la mobilitazione generale: “Occorre ricostruire una vertenzialità generale che tenga insieme lavoratori diretti ed indiretti, soggettività sociali e territorio. Questo è il momento – conclude – di una grande “battaglia in difesa del futuro”.
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