Si tratta del progetto Paternò-Pantano-Priolo che prevede la dismissione di 155 km di linee e circa 400 i sostegni
Presentato ieri a Palermo il Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale 2025-2034 da parte di Terna alla Regione.
Il Piano per la Sicilia prevede investimenti per circa 3,5 miliardi di euro nel prossimo decennio: il valore più alto tra tutte le regioni italiane.
Il Piano prevede la realizzazione di opere strategiche destinate a incrementare la sicurezza del sistema e la capacità di trasporto all’interno della Regione, a vantaggio dell’integrazione delle fonti rinnovabili e della riduzione delle congestioni di rete.
Di seguito le opere realizzate e in via di realizzazione in Sicilia:
“Secondo gli obiettivi del Burden Sharing al 2030 rispetto alla capacità installata da fonte rinnovabile del 2021, in Sicilia sarà necessario un incremento di circa 10,48 GW.
Secondo i dati di Terna, al 30 giugno 2025 risultano circa 81 GW richieste di connessione sulla rete di alta tensione per impianti rinnovabili, a cui si aggiungono ulteriori richieste per circa 53 GW relative a sistemi di accumulo.
Tra le opere più rilevanti del Piano decennale spicca il Tyrrhenian Link che prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine in corrente continua a 500 kV, per un totale di 970 km di cavo e una capacità di trasporto di 1.000 MW per ciascuna tratta.
L’infrastruttura si compone di due rami: il ramo est, che si estende per circa 490 km e collega la Sicilia alla Campania e il ramo ovest, lungo circa 480 km, che unisce la Sicilia alla Sardegna.
Nel maggio 2025 si è conclusa la posa del cavo sottomarino della tratta est, un’infrastruttura record che, per la prima volta in Italia, ha visto l’installazione di un cavo in corrente continua (HVDC) a 2.150 metri di profondità. In poco più di due mesi sono stati posati 490 km di elettrodotto, suddivisi in due fasi: la prima, di 260 km, terminata a marzo; la seconda, di 230 km, avviata ad aprile e completata dopo circa un mese.
Un altro progetto di rilievo, inserito nel Piano Mattei per l’Africa, è Elmed, la prima interconnessione elettrica in corrente continua tra Europa e Africa. L’opera prevede un cavo sottomarino di circa 200 km tra Italia e Tunisia, realizzato congiuntamente da Terna e STEG, il gestore tunisino della rete elettrica, che favorirà l’integrazione delle energie rinnovabili e rafforzerà la sicurezza e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico.
Il sistema elettrico siciliano è oggi basato principalmente su tre linee di trasmissione a 380 kV — Chiaramonte Gulfi–Priolo, Paternò–Chiaramonte Gulfi e Paternò–Sorgente — e su un anello a 220 kV che svolge una doppia funzione: trasmettere l’energia e alimentare la rete di distribuzione. In questo scenario, il Piano propone una strategia di lungo periodo per potenziare la resilienza della rete e garantire un esercizio sempre più sicuro e affidabile.
Tra le opere pianificate due nuovi elettrodotti a 380 kV: Chiaramonte Gulfi – Ciminna e Caracoli – Ciminna. Queste infrastrutture sono pensate per potenziare il collegamento tra la Sicilia orientale e quella occidentale e mitigare le congestioni lungo l’asse est-ovest.
In particolare, il progetto Chiaramonte Gulfi – Ciminna, lungo 172 km, sarà la prima interconnessione ad altissima tensione nella parte occidentale dell’isola e incrementerà gli scambi di energia tra le diverse aree della Regione. La linea Caracoli – Ciminna, invece, collegherà la nuova dorsale interna al Tyrrhenian Link, aumentando la sicurezza dell’alimentazione elettrica nella Sicilia occidentale. A supporto di questi interventi, è previsto anche il potenziamento della rete a 220 kV con la realizzazione dell’elettrodotto Partinico – Fulgatore, che contribuirà ulteriormente alla stabilità del sistema e all’integrazione della crescente produzione rinnovabile.
Inoltre, in fase di realizzazione figura il progetto Paternò-Pantano-Priolo, lungo 63 km, che attraverserà le province di Catania e Siracusa, potenziando la capacità di generazione della regione e migliorando l’efficienza della rete elettrica della Sicilia Orientale. L’intervento consentirà la dismissione di 155 km di linee e circa 400 i sostegni restituendo al territorio oltre 300 ettari di terreno liberati.
Di prossima cantierizzazione è anche il collegamento Messina Riviera – Messina Nord, che contribuirà a ridurre il rischio di interruzioni di alimentazione causate da eventi climatici estremi e ad aumentare la sicurezza della rete. Si tratta di un elettrodotto in cavo interrato a 150 kV lungo circa 10 km, che collegherà la Cabina Primaria “Messina Nord” con la Cabina Primaria “Messina Riviera”.
Di particolare importanza anche il collegamento Bolano-Annunziata, l’elettrodotto sottomarino in corrente alternata da 380 kV che unirà la Sicilia alla Calabria. Autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a fine 2024, l’intervento aumenterà fino a 2.000 MW la capacità di interconnessione tra l’isola e il continente, contribuendo all’integrazione delle rinnovabili e al rafforzamento della rete nel Sud Italia”.
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