Su terreni confiscati alla mafia
Un incendio ha distrutto 20 ettari di grano duro biologico in contrada Cuccumulla, nel territorio di Lentini, nei terreni della Cooperativa Beppe Montana -Terra libera, confiscati alla mafia.
Il raccolto era destinato a contribuire alla produzione di pasta e altri prodotti a marchio Libera Terra. Il danno è stimato in circa 20.000 euro
Questo episodio segue alcuni furti subiti negli ultimi mesi.
“Siamo profondamente scossi – dichiara Alfio Curcio, socio della cooperativa – Coltivare oggi è già di per sé un atto di coraggio. Ogni attacco che subiamo è come sale su ferite ancora aperte.
Attendiamo con fiducia l’esito delle indagini, ma la preoccupazione è che dietro questi gesti ci sia un disegno preciso: scoraggiarci, farci sentire soli, spingerci a mollare. Non possiamo permetterlo. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è un patrimonio collettivo: va difeso dalle istituzioni con il sostegno attivo della società civile.”
Solidarietà viene espressa dal deputato regionale del Pd, Tiziano Spada: “Quel grano – continua Spada – non solo è stato coltivato in terreni confiscati alla mafia ma era destinato alla produzione di pasta e altri prodotti con il marchio Libera Terra, che oggi rappresenta un’eccellenza non solo dal punto di vista alimentare ma soprattutto culturale.
Attendiamo i rilievi delle forze dell’ordine che chiariscano l’origine del rogo, ma quanto successo è l’ennesimo campanello d’allarme in un territorio in cui la comunità organizzata dimostra di essere ancora attiva.
La politica locale, regionale e nazionale si schieri, con presenza concreta, al fianco della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra e di tutte quelle realtà che, ogni giorno, dimostrano di essere in prima linea nel contrasto alle mafie.
A loro chiedo di non scoraggiarsi per questi atti intimidatori ma, anzi, di continuare a essere esempio virtuoso e baluardo di legalità”.
“L’incendio che ha distrutto venti ettari di grano biologico della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra è un gesto vile e intimidatorio, che colpisce una delle esperienze più importanti di riscatto sociale e restituzione alla collettività dei beni confiscati alle mafie.
È il quarto episodio in pochi mesi. Non possiamo più considerare questi attacchi come fatti isolati”. Lo dichiarano Antonio Nicita, vicepresidente del Gruppo PD in Senato e la senatrice Enza Rando, responsabile legalità e lotta alle mafie del Partito Democratico.
Vicinanza viene espressa anche dal deputato regionale del M5S, Carlo Gilistro: “Non possiamo restare indifferenti. Siamo e saremo al fianco di Libera e della cooperativa Beppe Montana, accanto a chi, con sacrificio e senza
scorciatoie, porta avanti un progetto di giustizia sociale, lavoro e dignità.
La Sicilia perbene deve prendere posizione: stiamo dalla parte giusta, dalla parte di chi non arretra di fronte alle intimidazioni ma continua a coltivare libertà e speranza su terre che profumano di riscatto”.
Il Partito Democratico di Lentini esprime la più ferma condanna e la profonda vicinanza: “Chiediamo con urgenza alle istituzioni competenti – Governo nazionale, Regione Sicilia, enti locali – di intervenire con misure concrete, di prevedere un monitoraggio costante delle aree confiscate e presidi permanenti.
Allo stesso tempo, lanciamo un appello alla società civile, ai sindacati, alle imprese e al mondo dell’associazionismo perché facciano sentire la propria presenza con una mobilitazione collettiva”.
“Non possiamo accettare che chi restituisce valore a ciò che un tempo era dominio dell’illegalità – commenta Carlo Auteri, deputato regionale della Democrazia Cristiana – debba operare sotto minaccia.
Le cooperative che gestiscono beni confiscati sono un presidio di legalità e comunità. Vanno sostenute con forza, non solo a parole ma anche attraverso strumenti concreti di tutela e accompagnamento”.
“Chi semina legalità e lavoro – sottolinea il deputato nazionale di FdI, Luca Cannata – non può e non deve essere lasciato solo. Saremo sempre al fianco di chi, con coraggio e senso civico, trasforma i beni confiscati alla mafia in occasioni concrete di riscatto sociale ed economico.
Non si tratta solo di un incendio – prosegue Cannata – ma di un attacco alla speranza, al lavoro onesto, al futuro delle comunità. Per questo è fondamentale fare piena luce su quanto accaduto e rafforzare ogni strumento di tutela e sostegno”.
La Cgil di Siracusa esprime sdegno e fortissima preoccupazione per quanto accaduto. “Non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte: questi atti, che hanno fortemente il sospetto di origine dolosa e che hanno probabilmente il volto vigliacco di chi vuole restituire alla mafia ciò che la comunità ha saputo togliere con coraggio e con la legge, rischia di intimidire chi ogni giorno coltiva libertà e lavoro sui terreni confiscati”.
Così il deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso insieme con il gruppo consiliare a Lentini di Forza Italia: “L’incendio che ha distrutto 20 ettari di grano coltivato dalla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, a Lentini, rappresenta un atto vile e intimidatorio che colpisce non solo chi lavora quei campi, ma l’intera comunità che crede nella legalità e nel riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia”.
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