Ci vuole anche un anno per fissare le udienze; evidenziate carenze di organico e di risorse
“Giustizia del lavoro troppo lenta. Serve un impegno comune per garantire i diritti dei lavoratori”. A lanciare l’allrme è il segretario generale della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi, che ha scritto una lettera al presidente della Corte d’Appello di Catania, al Presidente del Tribunale di Siracusa, al Presidente dell’Anm di Siracusa e al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa.
Nella missiva Alosi esprime forti preoccupazioni sulle attuali condizioni del sistema giudiziario, in particolare nel settore delle controversie di lavoro.
“La nostra organizzazione – dichiara – è quotidianamente impegnata nella rappresentanza e nella tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del territorio.
Riteniamo doveroso segnalare come la lentezza della giustizia e le gravi carenze strutturali rischino oggi di compromettere in modo irreparabile l’effettività dei diritti costituzionalmente garantiti.”
Nella lettera sono segnalati i lunghi tempi per la fissazione delle udienze, che arrivano anche a superare un anno; l’assenza di strumentazioni adeguate per l’assunzione delle prove testimoniali; le scoperture di organico tra i magistrati e il personale ausiliario, specie nelle sezioni lavoro; la sproporzione evidente tra il carico dei procedimenti e le risorse disponibili.
“Il protrarsi dei procedimenti – si legge nella nota – non solo compromette la tutela della parte debole, ma alimenta sfiducia nel sistema, minando la credibilità della giustizia e favorendo pericolose narrazioni che la dipingono come inefficace e autoreferenziale.”
La Cgil di Siracusa si è detta disponibile a collaborare – anche coinvolgendo i livelli nazionali dell’organizzazione – nella definizione di proposte e soluzioni che possano migliorare l’efficienza e la tempestività del sistema giudiziario, in particolare nel delicato ambito del diritto del lavoro.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI